L’INCHIESTA
L’Istituto zooprofilattico di Sicilia diventa ente certificatore di salumi e formaggi prodotti nell’Isola. Il manager Riela: “Siamo arrivati prima anche dell’Istituto superiore della Sanità”
A.A.A. alta qualità cercasi
Pregiati formaggi, latte siciliano e salumi dagli antichi profumi, per i tanti buongustai sarà più semplice e immediato sapere se si tratta di prodotti genuini realizzati con prodotti sani e nutrienti. L’Istituto zooprofilattico della Sicilia (Izs) si candida a pieno titolo a svolgere un ruolo di ente certificatore della genuinità dei prodotti che arrivano nelle tavole dei consumatori.
Lo fa già per il buon Piacentino ennese, formaggio giallo oro realizzato con tecniche tradizionali, lo diventerà a breve per il consorzio della Vastedda della Valle del Belice. “Ormai è questa la specializzazione a cui punta l’Istituto zooprofilattico – dice il direttore generale, Andrea Riela –. Abbiamo le carte in regola per operare nel settore agroalimentare all’interno della filiera di ogni tipo di prodotto. I dieci istituti italiani sono stati già accreditati a livello internazionale, grazie alla professionalità dei nostri esami di laboratorio che certificano senza ombra di dubbio la bontà e la genuinità di un prodotto. Noi siamo già in grado di operare e siamo stati segnalati dal ministero dell’Agricoltura quale ente certificatore. Noi lo possiamo fare e siamo arrivati prima anche dell’Istituto superiore della Sanità ”.
Così se il consumatore leggerà che quel salume o quel formaggio ha il marchio Izs, sarà sicuro di portare a tavola cibi genuini e di buon pregio che hanno seguito nella lavorazione tutte le procedure necessarie per garantire un prodotto sano. La certificazione dei prodotti dell’Izs, assicura che non è stato utilizzato latte infetto da brucellosi presente ancora nel dieci per cento dei cinquecentomila bovini siciliani. Che i bovini e i suini per gli insaccati sono perfettamente sani e hanno mangiato prodotti senza ogm. Il latte è prodotto da mucche sane che vivono in allevamenti dove i tecnici dell’Izs controllano tutta la filiera e non lasciano nulla al caso. Un lavoro certosino svolto da uomini che in questi ultimi anni, dopo mucca pazza, aviaria, contrasto all’uso degli ogm e avvelenamento da diossina lanciano la nuova frontiera.
“Abbiamo iniziato questa nuova sfida perché da tempo l’Izs è impegnato a fianco degli allevatori e dei produttori come valido sostegno alla produzione di buoni prodotti per la tavola che sono presenti in Sicilia – dice Santo Caracappa, direttore sanitario dell’Izs –. Penso tra i tanti al Consorzio del pecorino, al consorzio dei salumi di Sant’Angelo di Brolo, alle aziende che producono il formaggio maiorchino ennese, o le provole dei Nebrodi. Con tutti questi produttori abbiamo iniziato a dialogare per poter certificare anche con il nostro marchio la produzione. Ormai è sempre più diffusa la convinzione che anche ai produttori è utile avere un rapporto di trasparenza con i consumatori”. Un solo esempio: “Nel caso famoso dell’acqua Perrier, quando l’azienda ha bloccato una partita d’acqua che secondo i controlli non aveva superato gli standard. Ebbene – conclude Caracappa – i consumatori hanno premiato questa forma di rispetto. La Perrier, dopo questa apparente perdita, ha aumentato del venti per cento le vendite”.
Ignazio Marchese