Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 5 del 19/04/2007

LA PROPOSTA: “Nero d’Avola negli Usa? Grande idea, però…”

18 Aprile 2007

    LA PROPOSTA

Alcuni produttori siciliani rispondono all’appello della cantina Mezzacorona di allearsi per vincere la sfida sul mercato americano

“Nero d’Avola negli Usa? Grande idea, però…”

Fare fronte comune e mettere da parte i personalismi. Pensa qualcuno. Una sorta di utopia, la considera qualcun altro. Letture diverse alla proposta, lanciata nell’ultimo numero di “Cronache di gusto”, dalla cantina Mezzacorona. L’idea di stringere un’alleanza fra grandi aziende per porter conquistare con il Nero d’Avola il mercato statunitense.

All’appello risponde Michele Sala, amministratore delegato della Pellegrino di Marsala: “L’idea è più che valida – commenta -. Credo sia necessario fare fronte comune davanti a una concorrenza che diventa sempre più agguerrita. Così come hanno fatto negli anni passati i francesi, che sono riusciti a rinnovare l’immagine del loro vino”. Ecco la ricetta di Sala: “Mettere da parte l’egocentrismo è possibile, bisogna dare un’immagine moderna del vino siciliano, che finalmente è riuscito a dimostrare le proprie reali potenzialità. Chi avrebbe pensato, anni fa, ai risultati che avremmo raggiunto con il Grillo, l’Insolia o lo Zibibbo secco?”.
Un’idea allettante anche secondo Laurent Bernard De La Gatinais, presidente di Rapitalà (cantina di Camporeale controllata dal Gruppo italiano Vini, una delle più grandi aziende italiane) che però preferisce non lasciarsi prendere dall’entusiasmo: “Il problema della distribuzione è grosso e reale. All’estero – spiega – ci affidiamo ai distributori, mentre sarebbe necessario un sistema più capillare, simile a quello che adottiamo per la rete locale”. E l’idea di fare sistema? “Sarebbe bello ma non sono sicuro che ci riusciremmo. Fino ad ora tutti i tentativi di consociarsi non sono andati a buon fine. Anche se, devo ammettere, l’unione aiuterebbe molto”.
Chiede un coinvolgimento di Regione e Assovini, invece, Salvatore Li Petri, manager di Settesoli. “Sarebbe indubbiamente difficile metter d'accordo tutti, per questo servirebbe un contributo “istituzionale”. Un aiuto che tenga conto anche del fatto che gli Stati Uniti non sono solo New York e che in alcune zone la Sicilia non sanno neppure in quale continente si trovi”.

Marco Volpe