Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 57 del 17/04/2008

LA GARA Ma che pizza…

16 Aprile 2008
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    LA GARA

A Salsomaggiore Terme, dal 21 al 23 aprile, il campionato mondiale dedicato al piatto simbolo del made in Italy. Cinque competizioni gastronomiche per 450 concorrenti di tutto il mondo. Silvia Battisti, Miss Italia pizza_hp_57.jpg2007, sarà la madrina della manifestazione

Ma che pizza…

I 450 concorrenti arriveranno da più di venti nazioni per partecipare alla 17/a edizione del campionato mondiale della Pizza che si terrà a Salsomaggiore Terme dal 21 al 23 aprile, una gara per amanti del gusto ma anche appassionati di acrobazie.

silvia_battisti.jpgNella tre giorni dedicata ad uno dei piatti simbolo del made in Italy nel mondo, (c'e' anche chi ha investito 2,6 milioni di dollari per aggiudicarsi all'asta il nome pizza.com.) gli artisti pizzaioli lotteranno per conquistare il podio in cinque gare gastronomiche e quattro di abilità. In occasione del Gran galà della Pizza finale, Silvia Battisti, Miss Italia 2007 sarà la madrina della manifestazione.
In maggioranza uomini, i concorrenti hanno un'età media di circa 35 anni. In gara anche un ragazzo di 17 anni e un 'meno giovane' di 90. ''Il titolo più ambito è quello della ''Pizza classica'' – spiega Enrico Famà, organizzatore dell'evento – dove fino ad oggi i più bravi rimangono gli italiani. Gli stranieri vincono nel genere acrobatico'' dove quello che conta è saper volteggiare con maestria un disco di pasta compiendo acrobazie. Ad oggi i più agguerriti della gara sono sicuramente americani e giapponesi. Questi ultimi ''partecipano fin dalla prima edizione e nella competizione acrobatica quest'anno presentano addirittura due squadre'' afferma l'organizzatore della manifestazione.
I pizzaioli dagli occhi a mandorla, nell'elaborazione dei gusti per le gare gastronomiche tradizionali, ''si ostinano a proporre pesce, anche crudo, ma non riescono a vincere'' spiega Famà. A dominare la disputa nella specialità ''Pizza classica'' è proprio la fantasia, oltre alla qualità degli ingredienti, impasto e cottura. L'anno scorso la pizza vincente era condita con crema di verdure, pancetta stufata, mozzarella di bufala, porcini freschi, tartufo nero e parmigiano reggiano, mentre nel 2005 il podio se lo era aggiudicato quella con crema di zucca, pancetta, mozzarella, gorgonzola, melanzane marinate, parmigiano reggiano e olio. Tra le più originali presentate, le pizze ai ricci di mare o alle uova di struzzo.
Giocano invece in casa i concorrenti partenopei, che si scatenano nella gara della categoria introdotta dal 2004 ''Pizza napoletana S.t.g.'', cioè specialità tradizionale garantita, caratterizzata in primis da ingredienti campani, bordo alto, impasto morbido e tre gusti: margherita, speciale con bufala al pomodoro fresco e marinara, cioè la ''rossa'' con aglio e acciughe. Cosa è cambiato negli anni nel modo di preparare la pizza? ''Oggi prevale una cura quasi maniacale per impasti più buoni e digeribili, ingredienti di qualità più ricercati e che si sposano meglio fra loro''. acrobazie_57.jpg
Durante la competizione sono sei i forni accesi in contemporanea, con due squadre di giudici che fanno a turno per gli assaggi. Oltre alle discipline acrobatiche (pizza più larga, pizzaiolo più veloce, stile libero acrobatico individuale e a squadre), tra le discipline gastronomiche da sette anni anche la ''pizza senza glutine'', con apposita giuria dell'Associazione italiana celiaci. Ma ''a dare show'' nella tre giorni di gare sarà anche la categoria ''Presentazione della Pizza''. ''C'e' chi si è presentato con un modellino di Vesuvio con tanto di fumo accanto alla pizza – racconta Famà – oppure accompagnato da un vero e proprio carretto siciliano''.
Ma la pizza non è solo sinonimo di fantasia e golosità. E anche business. Un americano ha investito 2,6 milioni di dollari per aggiudicarsi all'asta il nome pizza.com, come ha reso noto la società Sedo con sede a Colonia (Germania), Londra e Boston (Usa). Il fortunato venditore, un ex disegnatore di pagine web, aveva comprato il diritto a usare l'indirizzo pizza.com nel 1994, per 20 dollari. E lo aveva fatto per cercare di convincere una pizzeria a farsi registrare il sito, ma senza successo'', ha detto un portavoce di Sedo, società del gruppo AdLink, che si considera la principale piattaforma mondiale per la compravendita di domini per Internet. L'asta con 24 partecipanti è partita da cento dollari, ed è arrivata a 2.605.000 dollari. Si tratta di un record in una gara d'asta di Sedo, ha reso noto un portavoce. Il primato precedente era di chinese.com per 1,1 milioni di dollari. Il 'domain' più caro mai venduto attraverso Sedo resta comunque vodka.com, per tre milioni di dollari.


Elena Mancuso