Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 161 del 15/04/2010

LA NOVITA’ Dettori: niente più agenti per vendere il vino

11 Aprile 2010
alessandro_dettori alessandro_dettori

LA NOVITA’ 

Rivoluzione per l’azienda sarda: ”Adesso vendiamo le nostre bottiglie in maniera artigianale dopo il contatto diretto col cliente”

Dettori:
“Niente più agenti
per vendere il vino”

“Io non seguo il mercato, produco vini che piacciono a me, vini del mio territorio, vini di Sennori. Sono ciò che sono e non ciò che vuoi che siano”. Questa è la filosofia di Alessandro Dettori, a capo di un’azienda che produce circa 50.000 bottiglie l’anno e che ha scelto di non avvalersi più di agenti per l’Italia, ma vendere esclusivamente dopo il contatto diretto col cliente.

 

“Noi siamo artigiani del vino e vendiamo le nostre bottiglie in maniera artigianale, solo a chi conosce la nostra azienda”, dice Dettori. Gli ordini arrivano dai clienti storici, che hanno accolto tutti entusiasticamente la nuova strategia aumentando le richieste, e dai nuovi, che diventano tali solo dopo un passaggio in azienda e un confronto davanti ai calici pieni. “Deve esserci un’intesa tra noi e il cliente, non è obbligatorio vendere. E’ importante invece avere un feedback istantaneo e il rapporto umano con le persone che chiedono i nostri vini, per capire se davvero piacciono”. Chi non può andare personalmente in azienda può comprare bottiglie e discuterne poi al telefono con Alessandro.

Le Tenute Dettori si trovano a Badde Nigolosu, in provincia di Sassari, nel comune di Sennori. Vi si producono cinque rossi, da vitigni di uva monica, cannonau e pascale, oltre a un moscato e un fermentino. Rigorosamente vitigni autocnoni, per andare incontro al terreno e non alle richieste del mercato.

L’azienda vende soltanto a ristoratori ed enoteche e se dei privati in visita in cantina chiedono di comprare, il prezzo è lo stesso di quello proposto dai locali. “Credo nel lavoro dell’oste – continua Dettori  – e il loro bagaglio culturale va salvaguardato. Senza di loro,  con la grande distribuzione nei supermercati, i vini di qualità si perderebbero e non avremmo queste richieste”. Il 50% del fatturato arriva dall’Italia, il 3% dalla Sardegna. All’estero hanno accordi con numerosi distributori e contatti importanti sono stati presi anche al Vinitaly, dove sono tornati dopo cinque anni, per riprendere il contatto diretto con le persone, ancor più fondamentale dopo la nuova scelta di non appoggiarsi su intermediari.

L’obiettivo della famiglia è quello di creare un’azienda agricola, per trarre il massimo da quello che la terra offre. Hanno già un agriturismo, dove a pranzo e a cena è servito il vino da loro prodotto.  “Tutti possono fare come noi e presentare i vini ai sempre più frequenti banchi d’assaggio – conclude Dettori – Noi siamo stati i primi a prendere una decisione così drastica e non avvalersi più della forte rete di vendita che avevamo. Ma abbiamo così tagliato un passaggio in più e ne beneficiano ora i clienti, a cui facciamo uno sconto del 20% che prima era la quota destinata alle provvigioni. Sono sicuro che molte altre aziende ci seguiranno”.

Bianca Mazzinghi