Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 47 del 07/02/2008

LA DEGUSTAZIONE Indimenticabile 2001

07 Febbraio 2008
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    LA DEGUSTAZIONE

È l’annata migliore per l’Ibisco dell’azienda Rizzuto, protagonista di una verticale che ha foto_ibisco.jpgmesso a confronto le produzioni di quattro anni

Indimenticabile 2001

L’Ibisco dell’azienda Rizzuto conquista esperti e giornalisti. Il 2001 è l’annata migliore. La scorsa settimana il prodotto di punta dell’azienda vitivinicola di Cattolica Eraclea, in provincia di Agrigento, ha passato a pieni voti la prova della verticale per annata organizzata al Tribeca, il wine bar palermitano, dove si tiene l’esposizione delle opere del maestro Guido Baragli.

Quattro le annate alla prova della verticale: dal 2001 al 2004. Quest’ultima prodotta in bottiglie magnum da un litro e mezzo.
Della rosa di degustatori facevano parte Francesca Tamburello, delegato provinciale e vicepresidente regionale dell’Ais, i degustatori Franco Picone e Vera Bonanno, il giornalista Umberto Ginestra.
L’Ibisco Igt è un blend di Nero d’Avola, Merlot e Cabernet Sauvignon con un colore rosso intenso, che matura per 18 mesi in barrique. “Sotto il profilo tecnico, l’annata 2001 è risultata la migliore –svela la Tamburello -. Se lo scopo è quello di cogliere la valutazione in merito alla maturazione del vino nel tempo, quello che ci ha sorpreso di più è stata la prima annata. Sinceramente avevo un po’ di inquietudine perché non avevo certezza sulla longevità del Nero d’Avola. Con grande sorpresa abbiamo trovato un vino piacevole, supportato da buone dosi di Cabernet e Merlot. Spiccava il Nero d’Avola che non presentava nessun cedimento visivo, olfattivo e gustativo”.
L’altra sorpresa è arrivata anche con l’annata 2004: “É senza dubbio un buon vino per la sua nervosità – continua la delegata dell’Ais -. Un piacevole equilibrio di questo irruento vino giovane”. “Era la prima volta che sottoponevamo l’Ibisco a una verticale – confessa Ruggero Rizzuto -. Abbiamo avuto un buon riscontro e note di apprezzamento”.

Salvo Ricco