Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 203 del 03/02/2011

L’INIZIATIVA Cantine sociali e unite

03 Febbraio 2011
cantine cantine

L’INIZIATIVA

È nata CTR, una società consortile, di proprietà della maggiori realtà vitivinicole delle province di Trapani, Palermo e Agrigento. Un progetto per ridurre i costi e aumentare il prodotto confezionato

Cantine sociali
e unite

‘CTR’. E’ il nome del progetto che verrà presentato giovedì 3 febbraio a Palazzo dei Normanni a Palermo. Si tratta di una società consortile, promossa dalle due maggiori centrali cooperative, Legacoop e Confcooperative, di proprietà delle principali cantine sociali aderenti e situate nelle tre province occidentali dell’isola, ovvero Trapani, Palermo e Agrigento.

Una riorganizzazione dunque delle cantine sociali è in sintesi il progetto, “un’occasione importantissima – commenta Pino Gullo, presidente di Legacoop Agroalimentare Sicilia – per il futuro di buona parte della viticoltura siciliana”.
Eccessiva produzione di vino sfuso, nanismo delle aziende, scarsa propensione ad attività associativa o di joint-venture fra le aziende vinicole, scarsa reattività del settore ai processi di innovazione. Sono questi, secondo la Legacoop, le pecche della produzione enologica siciliana. “Il sistema vitivinicolo, – prosegue Gullo – oltre ad essere il comparto di punta della produzione agricola isolana ed il volano di un indotto di notevole entità per altre imprese della filiera vitivinicola, è anche il prodotto immagine, il messaggero di un territorio. Veicolare buon vino dunque significa veicolare ricchezza della terra d’origine, opulenza nei commerci e negli scambi culturali”. La crisi del mercato del vino degli ultimi anni “si è innestata in Sicilia – prosegue Gullo – in uno scenario già preoccupante, in particolare per quanto riguarda le cooperative di produttori che, attraverso il sistema delle cantine sociali, non hanno saputo offrirsi in maniera convincente ad un mercato mondiale del vino sempre più esigente. Ciò a causa del mancato sviluppo di strategie imprenditoriali”.
Da qui l’idea della società: “Creare una governance più dinamica e celere nelle decisioni attraverso una società consortile di capitali di proprietà delle dodici cantine socie”. ‘CTR’ appunto. Le dodici cantine associate “intercettano sedicimila e 500 ettari del vigneto Sicilia, producono un milione e mezzo di quintali di uva, organizzano settemila soci produttori e ad oggi fatturano più di quaranta milioni di euro”. Da poco più di un anno la CTR è attiva, “ma ha già cominciato ad operare sui mercati esteri concludendo importanti contratti con alcune centrali d’acquisto dell’Est Europeo – fa sapere Gullo – e con avanzate prospettive di concludere ulteriori contratti in Cina, Russia e Canada. Contestualmente sta operando concretamente sul fronte dei costi centralizzando e trattando per conto dei soci gli approvvigionamenti collettivi del cosiddetto ‘secco’, ossia bottiglie, tappi, etichette”. Tutto con l’obiettivo di ridurre i costi di produzione ed aumentare i volumi del prodotto confezionato.

Sandra Pizzurro