E c’è l’allarme della Coldiretti
La possibile contraffazione di 450 mila chili di olio di oliva ‘spacciati’ come extravergine di qualità potrebbe aiutare a spiegare i prezzi stracciati a cui viene venduto spesso l’extravergine di oliva sugli scaffali dei supermercati. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare con preoccupazione l’ipotesi di reato che ha portato gli uomini del Nucleo Agroalimentare Forestale di Roma del Corpo forestale dello Stato alla scoperta di documenti di trasporto falsificati utilizzati per regolarizzare una maxipartita di olio extravergine di oliva destinata ad essere commercializzata, per un valore di circa 4 milioni di euro. La messa in commercio di olio di bassa qualità – sostiene la Coldiretti – è una delle ipotesi che potrebbe giustificare la vendita di extravergini a prezzi irrisori che non basterebbero neanche a coprire le spese di raccolta delle olive in molte regioni. Un pericolo per i consumatori ai quali la Coldiretti consiglia di scegliere i prodotti che presentano il miglior rapporto prezzo/qualità, ma non inferiore ai sei euro al litro e che riportano sull’etichetta l’origine nazionale delle olive senza affidarsi esclusivamente ai grandi marchi che spesso sono in realtà di proprietà straniera.