Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 96 del 15/01/2009

L’AZIENDA Calatrasi, si cambia

12 Gennaio 2009
Ghiori Ghiori

L’AZIENDA

Maurizio Ghiori nominato amministratore delegato della storica cantina di San Cipirello. Micciché: “Una trasformazione dell’azienda familiare in un modello societario diverso”

Calatrasi, si cambia

Cambio al vertice per Calatrasi. Dal primo gennaio, infatti, ha assunto l’incarico di amministratore delegato della cantina di San Cipirello Maurizio Ghiori (nella foto).

Ghiori, ingegnere con un passato nella Toyota e nella Falk, rappresenta “un profilo professionale – si legge in una nota – sinonimo di grande conoscenza del wine business internazionale che, dopo esperienze in campo industriale e finanziario, ha contribuito in ambito vitivinicolo alla rinascita delle Cantine Corvo per poi guidare la Cantina Castello di Brolio (gruppo Barone Ricasoli) e partecipare al rilancio del marchio umbro Castello delle Regine”.
Ma anche nel reparto enologico entra una nuova figura. I vini, infatti, saranno curati da Franco Bernabei.
Molti i progetti in cantiere sotto un comune denominatore: l’identità mediterranea. Le parole del nuovo amministratore delegato chiariscono meglio il futuro della cantina: “Sono stato chiamato dalla famiglia Miccichè, fondatrice di una delle maggiori cantine del sud Italia, per condurre un progetto ambizioso e ricco di contenuti stimolanti nel quale trovano posto la crescita nei principali mercati internazionali e la valorizzazione del territorio e della cultura del vino. Abbiamo un grande potenziale e lo esprimeremo al meglio”. “Si tratta di una trasformazione dell’azienda familiare in un modello societario diverso – dice Maurizio Micciché -. Mi ritengo un imprenditore atipico, mi piace delegare. Saper delegare è una questione di fiducia, innanzitutto in sé stessi. L’ingresso di altri soci in azienda? Attualmente non è previsto”.
Oggi Calatrasi dispone di circa 1.150 ettari distribuiti in tre distinte aeree del Mediterraneo. Calatrasi, infatti, opera con propri impianti di vinificazione in Sicilia, Puglia e Tunisia. Il desiderio di promuovere la viticultura insieme all’arte dell’ospitalità del bacino del Mediterraneo dà il nome al progetto “Mediterranean Domains” che unirà la produzione di vini di qualità a un enoturismo rispettoso del territorio e dei costumi del luogo.

M.V.