Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 120 del 02/07/2009

L’ANTEPRIMA La scommessa di Renato

02 Luglio 2009
debartoli debartoli

L’ANTEPRIMA

Il figlio di Marco De Bartoli, noto produttore marsalese, ha creato un marchio e un’azienda a sua firma. Con due vini sorprendenti

La scommessa
di Renato

Figlio d’arte lo è. Eccome. Solo che questa volta è accaduto che ha deciso di camminare sulle sue gambe con tanto di marchio, di nome aziendale e – soprattutto – di vini. Renato De Bartoli esce allo scoperto.

Papà da pochi giorni per la seconda volta, ha scelto di creare un marchio e un’azienda mettendoci la faccia, dal nome che evoca suggestioni di carattere esistenziale e politico: Terza via. La partenza è alla grande con due etichette, un bianco e un rosso, che la dicono lunga sulla filosofia produttiva di questo giovane enologo marsalese, figlio di quel Marco De Bartoli a cui la Sicilia del vino deve moltissimo. Cronache di Gusto ha assaggiato in anteprima assoluta i suoi vini. Il primo si chiama Occidens ed è un bianco che mette insieme quattro vitigni autoctoni: Grecanico («varietà ingiustamente snobbata», dice lui), Catarratto e poi Grillo e Zibibbo, le uve più amate da Renato, riteniamo noi. L’altro è un rosso, Amada che mette invece insieme Merlot, Syrah, Tempranillo e Nero d’Avola. Entrambi in vendita tra qualche settimana, il bianco è un 2008 che mette in evidenza tempi di produzione e carattere di questo vino; il rosso è un 2006. «Occidens nasce grazie a una lunga fermentazione sulle bucce – tiene a sottolineare Renato De Bartoli -, un vino bianco che non insegue mode ma vuole mostrare il suo carattere e le potenzialità aromatiche e di gusto di quattro vitigni siciliani. Anche per Amada tempi lunghi, pochissimo legno, morbidezza. Ecco le sue caratteristiche». Entrambi, aggiungiamo noi, vini che reggeranno il passare del tempo, come si addice alle etichette che non sono banali. C’è la Sicilia e una certa voglia di disomogeneità rispetto ai vini che beviamo di solito. Non è poco. Crediamo di non sbagliare ma questa è un po’ la cifra anche del padre, Marco. Buon…vino non mente, verrebbe da dire.
Per quest’uscita ci sono appena 10 mila bottiglie, ma siamo agli inizi. Il bianco sarà in vendita in enoteca sui 13-14 euro, il rosso qualche euro in più. Ci sembra che Renato De Bartoli si sia molto divertito e questo è un buon segno. «Avevo l’esigenza di fare qualcosa che fosse totalmente mia – spiega -. Il rapporto con mio padre sia affettivo che professionale è totalmente fuori discussione. Ci mancherebbe altro. Ma mi piaceva l’idea di scommettere sulle mie energie e sui miei desideri. Ci sono riuscito? Lo diranno i consumatori e gli amici».

F. C.