Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 124 del 30/07/2009

LA COMPETIZIONE Viniadi in Sicilia, ecco il vincitore

30 Luglio 2009
viniadi viniadi

LA COMPETIZIONE

Si chiama Biagio Todaro, tecnico informatico della provincia di Messina. Ha trionfato nella selezione regionale del Campionato degustatori non professionisti organizzato da Enoteca italiana e dal Ministero delle politiche agricole

Viniadi in Sicilia,
ecco il vincitore

Si chiama Biagio Todaro ha 36 anni ed è un tecnico informatico di Torrenuova in provincia di Messina.  Ecco il vincitore della sfida regionale delle “Viniadi” che in Sicilia si è svolta presso l´Enoteca Musso nel Messinese.

  Si è conclusa così la ventunesima gara del Campionato Nazionale Degustatori non professionisti, organizzato da Enoteca Italiana (Siena) e dal Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, nell´ambito del progetto “Vino e Giovani”, che mira con iniziative nelle università, in collaborazione con le regioni, a sensibilizzare le nuove generazioni ad un consumo consapevole e moderato di questa bevanda.
L’elenco completo dei campioni regionali che accederanno alle semifinali previste in autunno a Siena (per le selezioni del centro-nord) e Campobasso (per il centro-sud) è disponibile sul sito ww.vinoegiovani.it .
Le Viniadi consistono in un torneo di degustazioni  “alla cieca” aperte a tutti gli enoappassionati senza limiti d’età dai 18 anni in su.
In palio per i vincitori ci sono premi particolari tra i quali l´usufrutto di filari di vino e vacanze in fattoria. I concorrenti si sono trovati di fronte sei bottiglie chiuse dentro sacchetti neri (3 vini bianchi e 3 rossi) con l’obiettivo di individuare i vitigni e poi la regione di provenienza. La seconda parte della prova prevedeva, invece tre domande di cultura enologica generale.
“Siamo particolarmente soddisfatti – dichiara Fabio Carlesi, direttore enoteca Italiana – perchè ci rendiamo conto che Viniadi sono un ottimo modo per avvicinare il mondo del vino ai consumatori. È necessario, inoltre, che questo avvenga nel modo giusto e che il vino diventi espressione di cultura e territorio perché il vino – conclude infine Carlesi – va degustato e non ingurgitato”.

Pi. Zag.