Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 172 del 01/07/2010

L’ALLARME “Il calvario degli agricoltori siciliani”

01 Luglio 2010
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L’ALLARME

Ritardi dell’Agea nell’erogazione dei fondi per gli operatori del settore. Bufardeci: “Abbiamo chiesto di stabilire tempi certi per i pagamenti”

“Il calvario
degli agricoltori
siciliani”

«Continua il calvario degli agricoltori siciliani con l’Agea, l’agenzia responsabile delle erogazioni economiche nel settore. Ancora una volta, su segnalazione del Consiglio della Federazione regionale degli Ordini dei dottori agronomi e forestali della Sicilia, il dipartimento regionale degli interventi infrastrutturali in agricoltura è costretto a prorogare il termine per la presentazione delle domande di aiuto per le misure del Piano di sviluppo rurale Sicilia 2007/2013.

Il rinvio riguarda questa volta la seconda sottofase della misura 121 (ammodernamento delle aziende agricole) che viene posticipata al 14 luglio 2010». È quanto si legge in una nota della Regione Siciliana. «Nel mirino degli agricoltori siciliani – continua la nota – finisce ancora una volta il sistema informatico di Agea, Sian, una vera e propria trappola per chi deve redigere progetti del Piano di sviluppo rurale. A causa del deficit informatico sono stati accumulati ritardi su ritardi nei pagamenti agli agricoltori. Il problema è in fase di risoluzione».
«Abbiamo chiesto ad Agea di stabilire tempi certi per i pagamenti», dice Titti Bufardeci, assessore regionale alle Risorse agricole che ha incontrato i vertici dell’agenzia in occasione dell’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione dell’agenzia ministeriale, due settimane fa a Roma.
«Si tratta di stabilire un rigido cronoprogramma – spiega Bufardeci – che garantisca gli agricoltori sulla tempistica dei pagamenti degli aiuti a sportello e acceleri le procedure, le istruttorie e le erogazioni per le misure del Piano di sviluppo rurale. È fondamentale garantire il pieno utilizzo delle risorse comunitarie per dare una boccata d’ossigeno a un settore messo in ginocchio dalla crisi».

C.d.G.