Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 209 del 17/03/2011

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17 Marzo 2011
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All’incontro tra i buyers e le aziende siciliane anche il presidente della Regione Lombardo. Che parla anche della possibile nomina di Saverio Romano a ministro dell’Agricoltura

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Da sinistra Leonardo Agueci, Dario Cartabellotta, Raffaele Lombardo
con Rita e Daniela Russo

«Tutte le rotte di investimento della Regione Siciliana si stanno invertendo. Abbiamo scelto di non andare alla Bit quest’anno e, nonostante le polemiche, si è rivelata una scelta giusta.

Per tutto possiamo fare da noi perchè siamo in grado di fare meglio per l’economia siciliana». Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, visitando a Palermo il ‘Winett’, luogo di incontro fra buyers internazionali e le aziende siciliane del vino. La manifestazione, organizzata dall’Istituto della Vite e del Vino, si svolge per la prima volta interamente in Sicilia. Tre giorni, durante i quali si incontrano 40 aziende vitivinicole siciliane con 30 buyers provenienti da Stati Uniti, Asia ed Europa. «La formula scelta per questa manifestazione – ha proseguito Lombardo – è sicuramente vincente. Per tre giorni i grandi acquirenti mondiali vengono a conoscere non solo il vino siciliano ma anche il territorio siciliano, toccando con mano le realtà dove il nostro vino nasce. Una formula importante che coniuga vino e territorio, senza fronzoli, ma con concrete opportunità di internazionalizzazione del nostro prodotto, creando vantaggio per le aziende, crescita economia e posti di lavoro». «Questa esperienza – ha concluso il presidente della Regione – dovrà valere come modello per il cavallo come per il pomodoro, per il marmo come per il turismo. La Sicilia ha tanto da offrire e non occorre partecipare a costose fiere a Verona, Milano o Berlino. È più economico ed efficace portare qui gli acquirenti collegando il prodotto al territorio». E sull’ipotesi che Saverio Romano, leader del Pid diventi ministro dell’Agricoltura Lombardo ha detto: “Sarebbe un valore aggiunto importante per la Sicilia. Dopo vent’anni il dicastero tornerebbe a un siciliano. Sarebbe un modo, è il mio augurio, per difendere ancora meglio le nostre risorse e le nostre opportunità”.


Da sinistra Dario Cartabellotta, Leonardo Agueci, Raffele Lombardo,
Marco Giol e Giancarlo Conte


Foto di Giulio Mariottini