Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 36 del 22/11/2007

L’APPELLO Presi in castagna

22 Novembre 2007
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    L’APPELLO

castagna.jpgAbbandono delle campagne e clima poco favorevole mettono a rischio le coltivazioni. Lo studioso: “Le varietà della Sicilia occidentale si sono estinte ancor prima di essere studiate”

Presi in castagna

La coltivazione delle castagne è in crisi. Colpa del clima ma anche degli incendi e dell’uso di questi alberi per vari scopi. L’intervista a Tommaso La Mantia, ricercatore presso l’università di Palermo e studioso della coltura dei castagneti nelle Madonie, aiuta a capire qual è la situazione.

Quale futuro per la castagna in Sicilia?
“Un’emergenza quella della castanicoltura già anticipata dell’abbandono delle campagne dove il castagno era il lussureggiante sovrano dei boschi. La sparizione della specie è dovuta anche all’utilizzo prevalente dell’albero come ceduo per picchetti e paletti. A Pantelleria e nelle isole Eolie il castagno vanta una tradizione nell’utilizzo del legno, come una volta in varie parti della Sicilia si realizzavano attrezzi, si ricostituivano le sponde dei corsi d’acqua in quanto è un legno tra i più resistenti”.

Dove si trovano i castagneti da frutto da salvaguardare?
“Il castagno della zona dell’Etna è la specie più diffusa, ricordiamo il meraviglioso castagno dai cento cavalli, il più grande d’Europa, e i castagni delle Madonie. Sui Peloritani i castagneti non sono stati ancora stati studiati. Le zone di San Giorgio Monforte, Rometta, San Pier Niceto hanno zone di totale abbandono, i castagni non riescono a inoltrarsi nello sviluppo e non sboccia più lo spinoso frutto anche nelle zone di Ficuzza e Marineo. La castagna sta scomparendo nel silenzio, e non è stato fatto un vero censimento delle specie”.

Quali sono le specie?
“Le specie dell’Etna il marroncino etneo è una castagna grossa come i marroni, la varietà agostara è un’interessante varietà precoce rispetto all’apparizione del frutto nella stagione dell’inverno. Avremmo castagne in Sicilia prima di tutte le altre regioni; e dal punto di vista della produttività sarebbe giusto tutelare questa specie eccezionale. Il castagno si sta estinguendo, un vero allarme per i nostri boschi, le varietà della Sicilia occidentale si sono totalmente estinte ancor prima di essere studiate”.

È vero che i polloni dei giovani castagni vengono mozzati?
“Nel periodo estivo i negozi di fiori utilizzano i giovani racemi per decorazioni nonché per la realizzazione delle corone dei defunti. Altro problema, il cancro che colpisce l’albero del castagno. Ancor più del mal d’inchiostro questa malattia provoca la degenerazione della pianta motivo per cui molti castagni adulti vengono tagliati. Il castagno sativa come specie si è perduto e solo un intervento capillare nei boschi può colmare questa perdita dell’albero e del suo frutto”.

Così ricco di vitamina C la castagna è un alimento completo e bilanciato…
“Contiene il 42% di glucidi (di cui oltre il 30% di amidi e il resto di zuccheri), il 4 % di proteine e il 2,6% di grassi e una grande riserva di idrati di carbonio. Alimento prezioso per un impiego energetico di lunga durata, a differenza degli altri frutti non amidacei, questa caratteristica avvicina la castagna ai cereali. Anche per sali minerali la castagna è vincente. Molto vitaminica ha la stessa quantità di vitamina C dell’arancia e del limone”.

Gianfranca Cacciatore