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A Randazzo il ristorante “San Giorgio e il drago” dei fratelli Anzalone. Coi loro “tonnacchioli con gli sparacogni” e il nerello mascalese promuovono il vulcano
Sapori “etnici”
Nel cuore dell’Etna, con l’Etna nel cuore. La cucina dei fratelli Daniele e Pippo Anzalone a Randazzo si specchia sul vulcano e dal vulcano trae la sua forza. Perché sono i profumi di quella terra che vogliono trovare nel piatto i gourmet che passano da lì.
“San Giorgio e il drago” è il nome del locale dove è possibile ritrovare “tutti i sapori di questa terra che nasce alle pendici della ‘muntagna’, ovvero l’Etna”, dice Pippo Anzalone, uno dei due fratelli che lo gestiscono. Sapori tipici rintracciabili nei piatti preparati “seguendo rigorosamente le ricette della mamma”, afferma. Sapori e odori che sono rintracciabili anche nei vini che oggi più che mai sono il simbolo dell’enogastronomia della zona. I prodotti dell’Etna trovano la loro espressione alla corte dei fratelli Anzalone, i quali sono, se è lecita l’espressione, tra i paladini del territorio, perché per il territorio, oltre che per se stessi, lavorano giorno dopo giorno.
“Abbiamo una nostra cantina – spiega Pippo Anzalone – costituita esclusivamente da vini siciliani. La maggior parte si tratta di vini etnei”. E come fargliene una colpa. L’Etna è il loro punto di forza, e l’energia del vulcano viene trasmessa anche dalle bottiglie oltre che dai loro piatti. Soprattutto i vini rossi sono nei loro scaffali, “circa il settanta per cento” dice ancora Anzalone. E coi loro vini accompagnano le pietanze tutte da gustare. Tra queste, quella che basterebbe a giustificare una capatina nel loro locale di Randazzo sono i “tonnacchioli con gli sparacogni”. “Nient’altro che un tipo di pasta fresca – spiega ancora Pippo Anzalone – il cui nome deriva dalla tradizione, con i germogli di un asparago selvatico, i cosiddetti sparacogni appunto”. Pianta tipica del territorio, cresce infatti spontaneamente nei boschi e nelle sciare. In effetti “la utilizziamo al posto degli asparagi il cui periodo è molto breve”. Ed è questo che secondo loro si aspetta di trovare un gourmet che fa scalo sull’Etna: i sapori del vulcano, il territorio a tavola.
E la scelta dei fratelli Anzalone di accoppiare ai piatti tipici del posto anche i vini, costituisce un motivo in più per i buongustai che si recano nel loro ristorante. “Tanto che – aggiunge il gestore del locale – stiamo pensando di eliminare il vino sfuso e servire esclusivamente il vino della nostra terra”. È il “nerello mascalese – continua Pippo – che noi preferiamo a tutti gli altri e che è molto gradito ai nostri clienti. Si abbina molto bene a tutti nostri piatti”. Ottimo quindi anche con i “tonnacchioli con gli sparacogni”. (Nella foto Daniele Anzalone)
Sandra Pizzurro