Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 131 del 17/09/2009

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17 Settembre 2009
Caracappa-Santo Caracappa-Santo

Quattro siciliani a confronto

In arrivo venticinque milioni di euro per il settore lattiero-caseario. Se n’è parlato all’incontro organizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia con il patrocinio dell’Associazione regionale allevatori della Sicilia che si è svolto nell’azienda vinicola Calatrasi di Maurizio Miccichè a San Cipirello (Palermo). Si tratta del bando dell’assessorato regionale all’Agricoltura riguardante la misura 124 a favore di imprese e associazioni agricole per promuovere l’ammodernamento, l’innovazione e l’integrazione della filiera, attraverso la collaborazione e la cooperazione tra i produttori primari, le imprese di trasformazione e commercializzazione. Per partecipare c’è tempo fino al 12 ottobre.
Tra gli interventi il direttore di Caseus, arte e cultura dei formaggi, Roberto Rubino, che attraverso la degustazione di quattro formaggi (Piacentino ennese, Pecorino siciliano, Caciocavallo palermitano e Vastedda della valle del Belìce) ha dato una valutazione sui formaggi siciliani. A guidare la degustazione anche il direttore sanitario Izs Sicilia, Santo Caracappa e il dirigente del servizio XI assessorato Agricoltura e Foreste, Paolo Girgenti. Tra gli ospiti il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio che ha ribadito come “il Piano di sviluppo rurale può dare un utile contributo a uno dei settori dell’economia che negli ultimi anni ha saputo dare i migliori risultati, contribuendo a trasmettere all’esterno una immagine positiva della nostra terra”.
Il direttore ha concluso facendo una distinzione tra i formaggi italiani e francesi: “I francesi sono stati bravissimi perché sono riusciti a sfruttare al meglio le tecnologie anche non avendo un latte di buona qualità, a differenza di noi italiani che nonostante abbiamo un latte di ottima qualità non riusciamo ad utilizzare le varie tecnologie e scoperte nel campo caseario”.

Giovanni Gaziano