Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 185 del 30/09/2010

L’AZIENDA Un Grillo che fa bollicine

30 Settembre 2010
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L’AZIENDA

La scommessa di un figlio d’arte, Renato De Bartoli, che ha realizzato uno spumante metodo classico senza precedenti. Cronache di Gusto lo ha assaggiato in anteprima

Un Grillo che fa bollicine

Tutti pronti con i flûte in mano per scoprire l’ultima evoluzione del Grillo, quella in formato bollicine. Nella mappa di questo antichissimo vitigno è stata tracciata un nuova rotta destinata a rivelare mondi ancora inesplorati. Pioniere di questa scommessa è un figlio d’arte, Renato De Bartol, che oggi firma una propria linea di vini: Terzavia.

Come sempre succede per le grandi scoperte dietro c’è l’intuizione, non casuale ma meditata da una profonda conoscenza di questo vitigno simbolo della storia di questa famiglia. La racconta lo stesso produttore: “Mi è capitato tempo fa di aprire una delle nostre bottiglie di Grillo, l’Integer. Rimasi sorpreso nel sentire come i profumi del vino mi evocassero gli champagne evoluti. Da lì ho capito che questo vino ci riservava potenzialità che non avevamo preso in considerazione. E’ dal 2004 che penso a questo progetto”.
Scoperta non solo grande ma unica. Perché si tratta di un vino spumante di qualità metodo classico senza precedenti: un blanc de blanc di uve Grillo, fino ad ora mai prodotto, e non dosato. Nessun ricorso al liqueur d’expedition, scelta coraggiosa e controcorrente voluta per mantenere integra l’espressione del vitigno. Solo gli zuccheri del mosto sono alla base della briosità di questo vino, senza aggiunta di lieviti selezionati. Così che al palato offre un’esperienza davvero insolita. Cronache di Gusto lo ha assaggiato in anteprima, a poche ore dalla sboccatura, per raccontarlo e per tenere un po’ sulle spine gli appassionati dello spumante. Non si può descrivere minuziosamente questo esemplare, il modo migliore per comprenderne l’unicità è appunto sorseggiarlo.
Le caratteristiche evidenti con cui si presenta sono la sapidità che esaltata dalle bollicine regala una gradevolissima freschezza, e poi il bouquet che ripropone quello caratteristico del vitigno. A sentirlo ci si chiede come mai non si sia pensato prima di spumantizzare il Grillo, tanto questa nuova forma sembra quasi essere una sua espressione naturale. Sta di fatto che ci si ritrova dinnanzi ad uno spumante profumato, pieno di corpo, lungo nella persistenza, dove il territorio ne marca l’identità rendendolo inconfondibile. Siamo infatti nella contrada Samperi, nei vigneti storici dell’azienda al confine tra il comune di Marsala e Mazara del Vallo. Vigneti che come racconta il produttore non vengono irrigati, mai. “La pianta se non viene irrigata è costretta a scendere nelle profondità. E’ lì che prende tutta la mineralità, quella che poi rende anche questo spumante un prodotto un po’ diverso”. Del millesimato del 2008 sono uscite solo 300 magnum, anche se in tiraggio sono state messe circa 3.000 bottiglie, che saranno alla mercé dei curiosi delle bollicine tra nove mesi, assicura De Bartoli.

Manuela Laiacona