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Scenari

Allarme Coldiretti: prodotti non da vera agricoltura e surrogati sulle tavole degli italiani

21 Maggio 2014
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Calabrese: “Le norme Ue contro la qualità”

La Coldiretti ancora una volta leva la scure contro l’Unione Europea che toglie latte dal formaggio e l’uva dal vino per dare spazio a quei paesi che non possono contare su una vera agricoltura.

La denuncia di Coldiretti parte dalla Fiera Milano Congressi, alla presenza di oltre diecimila agricoltori, in occasione dell’esposizione “con trucchi ed inganni l’Unione Europea apparecchia le tavole degli italiani”.

Dal formaggio ottenuto con la polvere di caseina al posto del latte, dal cioccolato con l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao, alla carne annacquata fino al 5%, al miele contaminato dal polline biotech senza nessuna indicazione in etichetta, come pure il vino zuccherato per aumentare la gradazione alcolica, quando non preparati con polveri miracolose da wine kit , sono alcune tra le novità permesse dall’Unione Europea e in commercio anche in Italia che non si può opporre alle regole europee.

“Dall’Unione Europea è venuto negli anni un via libera ad allucinanti novità nel piatto – afferma il Presidente di Coldiretti, Roberto Monclavo – senza dimenticare le alchimie negli ingredienti che hanno snaturato anche gli alimenti più comuni. Si è verificato un appiattimento verso il basso – prosegue Monclavo per dare spazio a quei paesi che non possono contare su una vera agricoltura e puntano su espedienti e surrogati per riuscire a portare il cibo sulle tavole dei consumatori”.

Inoltre in tutta Europa circolano liberamente imitazioni low cost del parmigiano regiano e del grana padano così come del prosciutto, spesso ottenuto da maiali stranieri senza l’obbligo in etichetta della provenienza.

Forti critiche e perplessità arrivano in queste ore anche dal noto nutrizionista Giorgio Calabrese che a gran voce continua ad insistere sul potere salutistico del cibo. “Alimentarsi bene per allungare la vita” è il motto su cui insiste il Professore. “Queste normative generano un’aggressione della qualità ed una standardizzazione della produzione del cibo – afferma Giorgio Calabrese – che in tal modo finisce per essere considerato meramente un riempimento”.

Ma non c’è solo questo, secondo un’indagine Coldiretti/Ixe, più di un italiano su tre (36 per cento) ritiene che la regolamentazione comunitaria abbia peggiorato l’alimentazione e il cibo servito a tavola e non abbia pertanto garantito la qualità, la trasparenza ed il rispetto delle identità territoriali. Non tutti però la pensano allo stesso modo, il 31 per cento ritiene invece che l’Unione Europea non abbia modificato nulla ed il 25 per cento che addirittura abbia migliorato l’alimentazione degli italiani, mentre un restante 9% non risponde.

Dall’indagine Coldiretti/Ixe’ si evidenza anche che il 52% degli italiani ritiene che l’Ue non dovrebbe decidere sui cibi che gli italiani consumano, mentre il 42% ritiene il contrario e il 6% non risponde.

Alessia Davì