Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Annata olearia 2016 in Sicilia: drastico calo della produzione un po’ ovunque

08 Agosto 2016
olio_extravergine olio_extravergine

Dopo i numeri da record dello scorso anno, con frantoi che hanno lavorato fino a Capodanno una diminuizione era prevedibile. Ma i produttori temono anche sul livello qualitativo: “Non è detto che sia eccellente”

Chi scruta il cielo, chi passeggia nervosamente tra gli uliveti, chi pensa positivo (per citare una nota canzone) e chi invece sembra essersi rassegnato al peggio.

L’annata olearia 2016 in Sicilia nasconde insidie e lascia sul terreno lunghe ombre. “Anche se – dice Tino Cavarra di Terraliva a Buccheri in provincia di Siracusa, premiato anche con il nostro premio Best in Sicily  – azzardare previsioni è davvero difficile”.
Già, perché questo è forse il momento più delicato per gli alberi di ulivo. Perché una grandinata improvvisa (e in Sicilia in queste ore se ne stanno verificando) può distruggere il frutto. Una pioggia può essere benefica, “ma guai se dovesse piovere durante il periodo di raccolta”, dice Cavarra. Quindi ok alle piogge di soccorso, “no alle irrigazioni volontarie solo per far ingrossare il frutto”, spiega Cavarra.


(Tino Cavarra)

Manfredi Barbera, uno dei più importanti produttori di olio in Italia con base a Custonaci in provincia di Trapani è preoccupato: “Ci metterei la firma se mi dicessero che quest’anno riuscirei a fare la metà dell’olio prodotto lo scorso anno”, dice. Il 2016, per Barbera, non sembra essere dei migliori. “E’ incredibile come nella stessa zona abbia riscontrato alberi carichi di olive e alberi completamente senza frutto. Per non parlare poi di qualche chiaro segnale di tignola e la presenza di mosche che non mi fanno dormire sonni sereni”.
Non si parla certo del disastro di due anni fa, come non si può ipotizzare un’annata “incredibile” come quella dello scorso anno. “Ma non voglio pensare solo negativo – dice Barbera – In fondo meno quantità di olive non vuol dire per forza meno quantità di olio. E’ già successo che le olive abbiano una resa maggiore: e quindi con meno chili fai la stessa quantità di olio. La qualità? Quella non mi preoccupa, qui in Sicilia si fanno sempre buone cose”. Proprio sulla qualità punta sempre Cavarra: “Monitoriamo costantemente i nostri uliveti e non c’è traccia di mosca – dice – Questo perché siamo in collina e a queste altezze è difficile trovarle. Sulla qualità non mi sbilancio. Lo vedremo al frantoio. Ma non voglio fare il catastrofista. Spero solo che non piova nel periodo della raccolta e che, magari, venga qualche pioggerella in questi giorni, anche se i nostri alberi sono abituati alla siccità”.


(Manfredi Barbera)

“Dalle prime stime calcolo una perdita del 70 per cento della produzione – dice Epifanio Gullo dei frantoi Gullo ad Aliminusa, in provincia di Palermo noto per il suo extravergine Terre senz'Acqua – ma ho paura anche per la qualità che non mi sembra eccellente. L’attacco della mosca è stato determinante. Noi non facciamo trattamenti e quindi raccogliamo solo quello che rimarrà. Lo scorso anno è stata un’annata mai vista e ci aspettavamo un calo. Ma fare i conti con la realtà può diventare difficile”.

G.V.