Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Capodanno, oltre 4,5 milioni di italiani fuori per il cenone… E si brinderà “nostrano”

27 Dicembre 2022
ph Giovanni Franco ph Giovanni Franco

di Maria Giulia Franco

Natale con i tuoi… Capodanno con chi vuoi.

A pochi giorni dal salutare il 2022 e brindare all’anno successivo sono 4,5 milioni le persone che per il cenone di fine anno hanno già scelto uno dei 70 mila ristoranti italiani che rimarranno aperti nella notte di San Silvestro. Lo rende noto la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe-Confcommercio). Dall’analisi di mercato risultano “numeri in crescita, sia per quanto riguarda la domanda, con 500 mila persone in più dello scorso anno attese nei locali, sia sul fronte dell’offerta con il 59,1% dei ristoranti che rimarrà aperto il 31 dicembre, mentre nel 2021 ci si era fermati al 53,6%. Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Fipe durante il brindisi di mezzanotte nei ristoranti si stapperanno 1,3 milioni di bottiglie. Nel 66% dei locali si tratterà di spumante italiano, mentre il 27% dei ristoranti proporrà sia bollicine francesi che bottiglie italiane. Solo champagne, invece, in un locale su 10. In nove ristoranti su dieci la serata si snoderà intorno alla cena con incluso brindisi di fine anno e “soft entertainment”. Solo in poco più di un ristorante su dieci, oltre alla cena, si terrà anche un vero e proprio veglione con spettacolo e musica anche perché, viene precisato nella nota, per spettacolo e intrattenimento saranno in attività migliaia di discoteche pronte ad accogliere clienti di tutte le età.

“Questo dato – commenta l’ufficio studi di Fipe-Confcommercio – racconta della voglia delle persone di lasciarsi alle spalle gli ultimi due terribili anni, vissuti tra restrizioni e fiammate inflazionistiche. Si percepisce nell’aria una sempre più forte voglia di stare insieme, con gli italiani pronti a spendere 414 milioni di euro per una spesa pro-capite che oscilla tra 92 e 115 euro a seconda che ci si limiti al solo cenone oppure a cenone più veglione. L’ultimo dell’anno sarà anche l’occasione per valorizzare i prodotti dell’eccellenza agroalimentare ma soprattutto vitivinicola italiana”. Classico o senza uva passa e canditi, con crema zabaione, glassa o cioccolato, vegan o light è stato boom di vendite d panettoni. In Italia, secondo le previsioni l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, se ne venderanno oltre 50mlioni di pezzi (oltre 26mila tonnellate) per oltre 195milioni di euro, nonostante il post Covid e la crisi energetica ed economica, con un boom di crescita del 19,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. “Da qualche tempo, sempre più consumatori impazziscono per il panettone artigianale – commenta Marco Rau, Delegato di Confartigianato Sardegna per l’alimentare – non solo in Sardegna o nel resto dell’Italia ma anche nel resto del Mondo come, per esempio, negli Stati Uniti dove è diventato una vera e propria ‘ossessione’, con fornai e pasticceri italiani a darsi battaglia per avvicinarsi ai “gusti perfetti” per soddisfare ogni tipo di palato. Sulla produzione e vendita dei panettoni, pandori e di tutti gli altri dolci tipici di Natale, ha però fortemente pesato sia l’energia, sia l’inflazione sui prodotti che vengono utilizzati per la lavorazione di pane e paste. Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha rielaborato il risultato di una indagine UnionCamere, gli ultimi dati dicono che la farina è aumentata del 33,8% tra ottobre-novembre 2021 e ottobre-novembre di quest’anno, l’olio Evo è cresciuto del 29%, quello d’oliva del 43,6%, quello di semi vari 16,6%, il burro del 23,5% e lo zucchero del 19,4%. “Nonostante tutto questo, l’aumento del costo medio di questi dolci artigianali è stato solo del 7% – continua Rau – i clienti sanno bene che da almeno 5-6 anni i nostri prezzi sono, praticamente, invariati e che ci siamo autotassati e abbiamo fatto sacrifici in questo lunghissimo periodo. Però non si può andare avanti con questa situazione di continua penalizzazione del settore”. Le produzioni artigianali sperimentano un trend di grande crescita (oltre il 14% l’anno) a discapito di quelle industriali. Mentre l’export di panettoni e pandori italiani vale circa 500 milioni di euro. Un mercato che solo nell’ultimo anno è cresciuto a doppia cifra percentuale, ben al di sopra della media dell’export globale, che pure ha registrato incrementi significativi (+8%). Dietro l’angolo c’è l’epifania che tutte le feste…