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Scenari

Champagne, il terroir si amplia: nuove zone di produzione autorizzate dal 2025

15 Marzo 2024
Vendemmia in Champagne Vendemmia in Champagne

“Alcuni professionisti hanno paura, dicendo che stiamo andando incontro a un disastro. Ma dobbiamo rimanere fiduciosi, tenendo d’occhio il contesto geopolitico e l’aumento dei tassi di interesse”. Lo dice in un’intervista a Vitisphere Maxime Toubart, appena rieletto presidente del sindacato dei viticoltori della Champagne, facendo un punto sugli obiettivi del suo mandato e sulle questioni attuali. “È vero – dice nell’intervista – che le vendite di gennaio (-16%) e febbraio (-13%) non sono state buone, ma questi mesi hanno avuto un impatto minimo in termini di volume”.

“Gli studi dimostrano che il tappo fa parte dell’identità dello champagne. Il nostro obiettivo è quello di rendere obbligatoria la coiffe nei nostri disciplinari e, allo stesso tempo, di lavorare alla nascita di coiffe più rispettose dell’ambiente”, dice poi rispondendo sulla questione della chiusura. 

Intanto annuncia che nella primavera del 2025 verranno annunciate nuove zone di produzione di Champagne. Ma c’è anche un 30% di viticoltori che non sono certificati: “Siamo in una situazione difficile. Sapevamo che l’ultimo 30% è sempre il più difficile da convincere. È attraverso l’educazione e la fornitura di servizi che possiamo aiutarli a ottenere la certificazione. Oltre alla certificazione, mi piacerebbe vedere più scambi all’interno dei villaggi su prove di pratiche o sulla messa in comune di attrezzature. Dobbiamo fare progressi su questo punto”.

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