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Scenari

Chiude lo stellato “La gazza ladra” e lo chef David Tamburini torna in Toscana

09 Aprile 2015
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Nonostante tutto, lui guarda al futuro con ottimismo. Chiudere un ristorante nel quale ha creduto e investito per dieci anni è stato un po’ come chiudere un capitolo della sua vita “ma – dice – accanirsi in questo difficile momento non ha senso”.

E così La Gazza ladra, il ristorante una stella Michelin di Palazzo Failla, l’hotel di charme a Modica, nel ragusano, non riaprirà dopo la chiusura stagionale. Il proprietario, Paolo Failla, ha dovuto arrendersi all’evidenza nonostante, negli anni, abbia tentato con cuore, mente e bravi chef di tenerlo in piedi.

“Due ristoranti sono troppi per Modica alta in questo momento – ammette – e abbiamo deciso di dedicare tutte le nostre attenzioni a Palazzo Failla e all’altro nostro locale La Locande del colonnello. È stata una scelta dolorosa, ma ci siamo resi conto che i clienti oggi preferiscono cibo tradizionale e riconoscibile e non sempre i piatti gourmet de La Gazza ladra sono stati compresi appieno. Ma non voglio pensare ad una chiusura definitiva quanto piuttosto ad una sospensione in attesa di tempi migliori, rispetto ai quali rimango comunque fiducioso”.

Una decisione, quella di chiudere i battenti o meglio, di non riaprirli nonostante la comunicazione della data ufficiale sul sito del ristorante, presa di comune accordo col talentuoso chef David Tamburini, rimasto alla giuda della cucina per due anni.

“Ecco, una delle cose che più mi dispiace – dice Failla – è aver perso David, persona straordinaria e ottimo chef”. Lui ha fatto ritorno nella sua Toscana dopo quattro anni passati in Sicilia, prima a casa Grugno a Taormina, quindi a La Gazza ladra di Modica. “La Sicilia è la mia seconda casa – afferma lo chef – ma la cucina è una cosa seria e ci devono essere le condizioni per farla in un certo modo”. Condizioni che adesso cerca nella sua terra d’origine “dove – dice – a questo punto sarebbe bello poter restare per portare avanti e far crescere le mie idee”.    

Clara Minissale