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Scenari

Cinque ministri in cinque anni, la De Girolamo lascia in un anno determinante per l’agricoltura

27 Gennaio 2014
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Il ministro Nunzia De Girolamo lascia le Politiche Agricole.

Lascia perché “la mia dignità vale più di tutto questo – scrive De Girolamo – ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi politico. Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità”. Ha scelto una nota sul suo sito personale e un tweet per annunciare le sue dimissioni.

Se ne va sbattendo la porta, dopo le polemiche che l’avevano investita per l’inchiesta sull’Asl di Benevento (in cui non è indagata). Un’altra inchiesta, riguardante i fondi dell’Agea, era venuta fuori proprio pochi giorni fa ma anche in questo caso il ministro aveva precisato: “L'indagine è in corso da tempo e riguarda vicende che precedono il mio insediamento al Palazzo dell'agricoltura, avvenuto nel mese di aprile 2013”.

Il Ministero delle Politiche agricole resta quindi ancora una volta senza una guida, 5 ministri negli ultimi anni, in un momento delicatissimo per il settore, mentre sta per decollare la nuova programmazione 2014-2020 e va applicata la riforma della Pac, alla vigilia dell’Expo in cui cibo e agricoltura saranno protagonisti. Tutti aspetti che ha sottolineato il presidente della Coldoretti Roberto Moncalvo: “Ringraziamo Nunzia De Girolamo per il lavoro svolto con passione ed impegno alla guida del Ministero dell’Agricoltura dove occorre superare al più presto questa fase di incertezza dopo che sono già cambiati alla guida del Dicastero ben 5 Ministri negli ultimi cinque anni. È iniziato un anno determinante per l’attuazione della riforma della politica agricola europea (Pac) e per l’appuntamento dell’Expo e l’agricoltura italiana ha bisogno subito di un riferimento istituzionale stabile e credibile”.

Stefania Giuffré