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Scenari

Per il Consorzio Finocchiona IGP il 2023 si chiude con 25 milioni di fatturato e 3 milioni di pezzi prodotti

29 Febbraio 2024
Finocchiona IGP Finocchiona IGP

Nel 2023 il Consorzio della Finocchiona IGP conferma i risultati positivi ottenuti nel 2022. Nel 2023  si è registrata una minima flessione nell’insacco rispetto all’anno precedente, con un -0,54%. Sono stati insaccati complessivamente 2 milioni 369 mila chilogrammi di impasto destinato a essere stagionato e certificato come Finocchiona IGP, corrispondenti a oltre 850.000 pezzi.

Sono stati certificati oltre 1milione 920mila chilogrammi registrando il record in volumi per la Finocchiona IGP certificata e immessa in commercio.

Se la Finocchiona IGP affettata e confezionata in vaschetta ha subito una diminuzione del 11,1% nei volumi confezionati, resta comunque forte con oltre 3 milioni di unità complessive. In controtendenza, il prodotto confezionato in tranci sottovuoto ha registrato un incremento del +5,5%, totalizzando oltre 840 mila chilogrammi.

Il valore alla produzione per il 2023 è stimato a circa 14,5 milioni di Euro, mentre il totale delle vendite sfiora i 25 milioni di euro.

La prima provincia per produzione certificata di Finocchiona IGP si conferma essere Arezzo, con un totale di oltre 638 mila chilogrammi di prodotto, seguita da vicino dalla provincia di Siena, che registra 601 mila chilogrammi di prodotto certificato ed immesso sul mercato. Chiude il podio la provincia di Firenze, con 498 mila chilogrammi di Finocchiona IGP certificata.
L’apertura di nuovi mercati, tra cui quello statunitense, rappresenta una sfida chiave per il prossimo periodo. Gli incrementi più significativi si registrano nei mercati esteri con la Germania e l’Inghilterra in testa, che aumentano i propri volumi con +12% e +13% rispetto al 2022, seguite da Belgio, Danimarca e Svezia.

L’export contribuisce in modo sempre più consistente, rappresentando il 20% delle quote totali di mercato nell’UE e il 4,8% al di fuori dell’UE. In particolare, Inghilterra (+12%), Svizzera (+38%) e Canada (+25%) guidano per volumi al di fuori dell’Europa.