Reti piene soltanto di gusci vuoti. A tonnellate. È lo scenario che si sono trovati davanti i pescatori della costa emiliano-romagnola nelle ultime settimane. Una moria improvvisa e ancora senza spiegazioni ha spazzato via le vongole, risorsa chiave per la marineria locale e pilastro dell’economia costiera.
A denunciare l’emergenza è Coldiretti Pesca, che raccoglie il grido d’allarme di decine di operatori già messi a dura prova da un altro nemico: il granchio blu.
Dal 2023 il crostaceo invasivo ha ridotto al minimo la produzione di vongole sia in Emilia Romagna che in Veneto. Non solo: ha colpito anche gli allevamenti di cozze, compresa la prestigiosa Scardovari Dop, mettendo in ginocchio interi distretti. In Veneto, spiega Coldiretti, ben 103 draghe idrauliche sono ferme dallo scorso ottobre, senza che siano arrivati finora aiuti sostanziali.
Ora, su questa crisi già gravissima, si abbatte la scomparsa delle vongole. Le prime ipotesi parlano di un massiccio afflusso di acqua dolce dai fiumi dopo le recenti ondate di maltempo, ma le cause vanno ancora accertate.
“Servono misure urgenti per evitare il collasso definitivo di un settore strategico non solo dal punto di vista economico ma anche turistico”, avverte Coldiretti Pesca. Il comparto dell’acquacoltura italiana vale circa mezzo miliardo di euro e rischia di perdere terreno proprio mentre a livello globale cresce come mai prima: secondo la Fao, nel 2022 l’acquacoltura ha superato per la prima volta la pesca di cattura come fonte principale di animali acquatici.
Dietro i numeri ci sono famiglie e comunità costiere che vivono di mare e che oggi si ritrovano senza prospettive. “La moria delle vongole rischia di gettare sul lastrico la marineria locale”, è il timore espresso dagli operatori. Un appello che è anche un avvertimento: senza sostegni e senza indagini rapide sulle cause del fenomeno, il rischio è di vedere scomparire uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy, insieme a una parte importante della sua identità costiera.