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Scenari

Doc Sicilia, il 3 giugno a Marsala assemblea dei soci per eleggere i nuovi vertici

07 Maggio 2014
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Antonio Rallo verso la presidenza dopo l'interim. Tutti i numeri della denominazione più importante dell'Isola

La Doc Sicilia entra nel vivo.

Ottenuto dal ministero delle Risorse Agricole l'erga omnes come anticipato da cronachedigusto.it (clicca qui) il consorzio della più importante denominazione siciliana convoca l'assemblea dei soci per eleggere per la prima volta i suoi vertici. L'appuntamento è programmato per il prossimo 3 giugno alle 16 a Marsala, presso l'enoteca comunale di via XI Maggio. L'attuale consiglio finisce così il suo mandato ad interim: come è noto il presidente Antonio Rallo e i consiglieri Filippo Paladino (Cia), Antonino Pupillo (Confagricoltura),

Vincenzo Cruciata (Coldiretti), Francesco Marrone (Agci), Enrico Stella (Confcooperative) e Vincenzo Ingraldi (Lega), si sono insediati nel giugno di due anni fa per dare vita al consorzio ed espletare tutte le pratiche burocratiche connesse. Ora si passa alla fase due, quella del definitivo avvio. Se di vino col marchio Doc Sicilia se n'è prodotto parecchio e già gira il mondo, ora col Consorzio nel pieno dei poteri ci sono da gestire altri aspetti altrettanto importanti: dai controlli alla promozione, da una sede da allestire alla creazione di un marchio, dalla necessità di ricorrere ad alcune figure professionali a quella di vigilare affinchè la Doc sia tutelata da contraffazioni e altre scorciatoie simili.

Chi farà il presidente? Al momento l'unico nome in corsa (lo vogliono in tanti) è quello di Antonio Rallo, patron con i familiari di Donnafugata che così potrebbe succedere a sè stesso. Altri nomi sondati di famosi produttori di vino siciliano hanno declinato l'offerta. Rallo che potrebbe anche accettare lascerebbe la presidenza di Assovini in scadenza a giugno dopo tre anni di mandato e dopo aver tracciato il solco di un ricambio generazionale ancora in corso nelle famiglie storiche del vino siciliano. E si aprirebbe così la corsa alla sua successione con Assovini. Con almeno quattro nomi in ballo, al momento. Anche se c'è chi spera che Antonio Rallo resti anche alla guida di Assovini perchè la sua presidenza in questi anni ha lasciato contenti un po' tutti. Ma forse per lui che è anche vice presidente dell'Unione italiana vini sarebbe un po' troppo.

Comunque Rallo, o chi per lui, è certo che il presidente del consorzio della Doc Sicilia sarà il frutto di un accordo che metterà insieme marchi storici (come la stessa Donnafugata, Tasca d'Almerita e Planeta, tanto per fare alcuni nomi), le cantine sociali (Settesoli, Colomba Bianca e Paolini, tanto per citarne altri) e qualche piccolo produttore dall'alto peso specifico unito a qualche brand emergente. A norma di statuto e del regolamento elettorale nel consiglio ci deve essere spazio per 4 consiglieri tra i viticoltori, quattro tra i vinificatori ed uno tra gli imbottigliatori. Un consiglio, insomma, che rappresenti il variegato mondo del vino siciliano e quindi la Doc. Che, a tal proposito, porta con sè numeri imponenti. Oltre mille e seicento soci e oltre 8.500 ettari vitati mentre gli ultimi dati relativi all'uva prodotta per la vendemmia 2013 parlano di 716 mila quintali, un po' in calo rispetto al 2012 quando fu superata la soglia degli ottocentomila quintali di uva raccolta ma si tratta di un decremento fisiologico, dettato anche dall'assestamento sulle rese. Nel 2013 sono stati certificati 161 mila ettolitri di vino mentre l'imbottigliato certificato nel 2013 (ed in teoria si può riferire ad entrambe le prime due vendemmie) è pari a 125.813 ettolitri ovvero, se calcolato in bottiglie da 0,75 centilitri, ad oltre 16 milioni di bottiglie. Un ottimo punto di partenza. Ma si può fare ancora di più, dicono molti produttori.Tant'è che la previsione per l'imbottigliato nel 2014 è di 25 milioni.

Rimane in sospeso la vicenda legata alla certificazione. Sarà l'Irvo a prendere in mano la situazione?

F.C.