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Scenari

Embargo Russia, aiuti Ue per l’ammasso privato di formaggi

05 Settembre 2014
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Parmigiano Reggiano e Grana Padano potranno accedere alle misure


Per far fronte alle conseguenze derivanti dall'embargo deciso da Mosca sui prodotti europei, l'Ue ha deciso di dare aiuti per l'ammasso privato di 155mila tonnellate di formaggi.

 Un primo step in difesa di una parte della produzione agroalimentare su cui si è abbattuta la scure di Putin. 

L'importo dell'aiuto è fissato a 15,57 euro per tonnellata, per le spese fisse di stoccaggio, e a 0,40 euro per tonnellata al giorno, per le spese di magazzinaggio e di immobilizzazione del capitale.

I formaggi oggetto di ammasso dovranno avere un'età minima compatibile con l'immissione al consumo del prodotto che, per i formaggi a pasta dura, non potrà essere inferiore ai 60 giorni. Con circolare Mipaaf del 5 settembre, disponibile sul sito del Ministero, sono state definite le necessarie disposizioni applicative ed è stata individuata Agea quale soggetto attuatore.

“Ho apprezzato – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina, a margine della riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri dell'agricoltura e della pesca dell'Ue in corso oggi a Bruxelles – lo sforzo della Commissione europea che ha accolto la nostra richiesta di innalzamento del contributo previsto per le spese di stoccaggio, in modo che fosse più vicino ai costi sostenuti dai nostri produttori di formaggi di qualità. È evidente che questo primo intervento non riuscirà a risolvere i problemi del mercato del latte e dei formaggi, sottoposto da tempo a notevoli pressioni, aggravate poi dalla vicenda russa. Per questo, già nel Consiglio di oggi, chiederemo alla Commissione di monitorare con molta attenzione l'evolversi della situazione e di attuare ulteriori e incisive misure d'intervento a favore del settore”.

 

Parmigiano Reggiano e Grana Padano potranno accedere alle misure previste dalla Commissione Europea.   L'esportazione di Parmigiano e Grana Padano vale circa 15 milioni di euro, parte consistente dell'export lattiero caseario dell'Italia verso la Russia pari a 45 milioni. Per Coldiretti Emilia Romagna,  ''l'importo stanziato non è sufficiente a coprire le perdite ed anche che alcuni prodotti importanti per l'Italia colpiti dal blocco restano esclusi come ad esempio i prosciutti a denominazione di origine. Complessivamente si stima che solo per l'Italia – precisa la Coldiretti – siano state bloccate spedizioni di prodotti agroalimentari per un valore di circa 200 milioni''. Ai danni diretti si sommano, per l'associazione di produttori, quelli indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato per la diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione, ma anche la possibilità “che vengano dirottati sul territorio nazionale i prodotti agroalimentari di bassa qualità di altri paesi che non trovano più uno sbocco nel Paese di Putin”.