In Europa il riso non è soltanto una cereale, ma un paesaggio fatto di specchi d’acqua, di cicogne e aironi che vi trovano rifugio, di canali che restituiscono acqua pulita e di biodiversità che altrove sarebbe già scomparsa.
È anche un patrimonio alimentare che affonda le radici nelle tradizioni locali, dalle risaie piemontesi ai delta di Spagna, fino ai campi portoghesi e greci. Oggi però questo mondo si trova davanti a una sfida cruciale, che riguarda la sopravvivenza stessa di un modello produttivo.
La produzione complessiva dell’Unione Europea si aggira intorno a un milione e mezzo di tonnellate l’anno, ricavate da circa 400.000 ettari coltivati. Non basta a soddisfare la domanda interna, che si affida sempre più alle importazioni da India, Pakistan e dai Paesi EBA come Myanmar e Cambogia. Riso che spesso arriva a dazio zero, con costi di produzione molto più bassi e con standard ambientali e sociali lontani da quelli imposti agli agricoltori europei.
Per reagire a questa pressione, gli otto Paesi produttori dell’UE hanno deciso di unire le forze istituendo EURice, un’alleanza che fungerà da gruppo di coordinamento permanente con presidenza a rotazione. L’obiettivo è condividere strategie comuni, chiedere a Bruxelles misure di reciprocità e difendere un comparto che, oltre alla dimensione economica, custodisce un valore ambientale e culturale unico.
In questo scenario, l’Italia gioca un ruolo decisivo. È il primo produttore europeo, con circa 1,4 miliardi di chili di risone l’anno, e vanta oltre 200 varietà iscritte, un primato di biodiversità che nessun altro Paese può rivendicare. Le risaie si concentrano soprattutto nel Nord, tra il Pavese e le province di Vercelli e Novara, che insieme rappresentano il 90% della produzione nazionale. Qui operano oltre diecimila famiglie tra agricoltori e lavoratori, impegnate in una filiera che porta il riso italiano sui mercati esteri con numeri in crescita: nel 2024 le esportazioni hanno sfiorato i 720 milioni di chili, in aumento del 9% rispetto all’anno precedente, con la Germania come primo mercato seguita dalla Francia.
Il valore del riso italiano è stato ribadito anche a Vercelli, durante l’incontro “Riso: una filiera che nutre il pianeta”, organizzato da Coldiretti Piemonte nell’ambito del Festival internazionale Risò. Alla presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e del presidente di Coldiretti Ettore Prandini, si è sottolineata la necessità di difendere il primato nazionale puntando sulla tracciabilità, sull’etichettatura dell’origine e sulla sicurezza alimentare come garanzia per il consumatore. Per Coldiretti, contratti di filiera e maggiore trasparenza sono strumenti fondamentali per dare certezze alle aziende e favorire il ricambio generazionale.
Le sfide non mancano. I costi di produzione sono in aumento, mentre più del 60% del riso straniero entra in Italia con agevolazioni tariffarie, spesso senza rispettare le stesse regole a cui devono attenersi i produttori locali. L’accordo Mercosur rischia di aggravare il quadro aprendo il mercato europeo al riso sudamericano. A questo si aggiunge l’incognita climatica, con siccità e ondate di calore che mettono a dura prova la resa dei campi.
EURice nasce dunque in un momento cruciale. Coordinare gli sforzi a livello europeo significa dare più peso a una filiera che rischia altrimenti di vedere eroso il proprio spazio economico e sociale. Per l’Italia, leader indiscussa, è l’occasione per trasformare il patrimonio di varietà e tradizioni in un vantaggio competitivo, rafforzando la connessione tra qualità, sostenibilità e identità. Difendere il riso europeo significa difendere non solo una produzione agricola, ma anche un pezzo di paesaggio e di cultura che racconta chi siamo.
I paesi promotori di EURice:
- Italia: Ente Nazionale Risi (Ente Nazionale Risi)
- Francia: Il Sindacato dei Risicoltori di Francia e Filiera (SRFF)
- Portogallo: Casa do Arroz – Associação Interprofissional do Arroz (CdA) è l’associazione interprofessionale portoghese della filiera del riso.
Info su www.sustainableeurice.eu
Al convegno internazionale “The future of EU rice sector: a common strategy”, venerdì 12 settembre 2025 al teatro Civico di Vercelli.