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Scenari

Francia, i dati sull’export del 2012 con Bordeaux che supera la Champagne e il confronto con l’Italia

02 Gennaio 2013
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Gli ultimi aggiornamenti sul mercato del vino francese hanno dato un rallentamento delle esportazioni di Champagne.

Non è una tendenza che concerne però solo questa tipologia di vino, l’export in generale dei cugini d’Oltralpe sta soffrendo un po’.
 
L’Italia sembra andare un po’ meglio, cresce nei mercati esteri. Un confronto tra le performance del comparto dei due Paesi fuori confine lo fa Marco Baccaglio nel suo blog I Numeri del Vino, analizzando i dati forniti dalla dogana francese. 
 
I vini più richiesti dai consumatori stranieri rimangono quelli provenienti da Bordeaux e Borgogna. Le due regioni del vino si confermano traino del settore, rispettivamente crescendo del più 23 per cento e del più 14 per cento. Bordeaux detiene il primato per quanto riguarda i volumi, più 19 per cento. E proprio Bordeaux in questi ultimi mesi sembra avere sorpassato le esportazioni di Champagne che per tutto il 2012 sono aumentare del 3,6 per cento con un valore totale di 2,2 miliardi di euro, infatti è di 2,3 il peso del valore delle esportazioni di Bordeaux registrato. Per la Borgogna invece il segno positivo lo si vede nel valore, in termini di prezzo si tratta di un più 14 per cento annuo.

Ritornando al rallentamento che sta interessando la Francia (valore dell'esportazione nell’ordine dei 7,75 miliardi di euro) la crescita è stata di un solo punto percentuale, dato relativo al mese di settembre, quando quella italiana ha toccato il più 4 per cento. I francesi però, nel lungo periodo, volendo guardare l’andamento nell’intero 2012, hanno portato a casa un risultato più consistente rispetto a noi: un più 11% contro il nostro più 8 per cento. Sono saliti nei volumi nel complesso, parte di questi assicurati anche dai vini da tavola (più10-11%) e dai Vin de Pays. Ma anche il valore segue un trend positivo: più 5,5 per cento, cioè pari a 5,3 euro al litro. Rispetto all'Italia esporta a valore il 68% in più, comunque leggibile come un calo o accorciamento di distanza se si considera, come commenta Baccaglio nel blog, che alla fine del 2007 la Francia esportava il 97% più degli italiani. 

C.d.G.