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Scenari

I dieci vini imperdibili al Vinitaly… secondo Gabriele Gorelli

01 Aprile 2023
Gabriele Gorelli Gabriele Gorelli

Anche il Master of Wine Gabriele Gorelli ha voluto scrivere per i lettori di Cronache di Gusto una selezione di vini da assaggiare assolutamente al Vinitaly che comincerà domani. Eccoli di seguito:

Chateau de Fesles Anjou Chenin Sec la Chapelle Vieilles Vignes 2018
Un vino che ha un naso con note di felce, fiori di tiglio e sambuco. Un gusto molto equilibrato e dalla grande complessità aromatica che rivela frutta secca, sambuco e pane tostato. E con una persistenza molto buona.

Domenico Clerico – Aeroplan Servaj Barolo del Comune di Serralunga d’Alba 2019
Negli anni ’90 era l’outsider, un Barolo invecchiato in barrique che puntava più sulla potenza che sull’eleganza. Oggi la tecnica di affinamento ha raggiunto un tale livello di precisione che ne fa, a tutti gli effetti, un Barolo di riferimento per stile ed eleganza, che punta su un finale di estrema profondità e balsamicità

Canalicchio di Sopra, Montosoli 2018
Qualcuno ha definito “sottile” l’annata 2018 a Montalcino. Canalicchio, con questa prima uscita del cru Montosoli, è riuscito a interpretare l’annata caratterizzando questo vino dal colore tenue, con estrema finezza ed eleganza, una precisione in bocca impressionante ed una lunghezza del sorso infinita, che rendono la beva compulsiva.

Tornatore – Pietrarizzo Etna Bianco 2021
Immaginate una passeggiata sull’Etna di prima mattina. Erbe spontanee, finocchietto selvatico al naso poi agrumi, fiori di zagara, e una piacevole freschezza. Al sorso è ampio, succulento, giocato tra note di uva spina, litchi e miele. Il finale è sapido e minerale a chiamare un altro sorso.

Vintage Collection Dosage Zéro – Ca’ Del Bosco
Un riferimento tra i non dosati. Il sorso è agile, slanciato e pieno di vibrante energia. E’ un ottimo aperitivo che si allunga sulla tavola senza timore reverenziale sugli abbinamenti.

Les Cretés – Petite Arvine Fleur 2019
Un vino vibrante prodotto da quella che viene soprannominata “la vite dei ghiacciai”. In bocca è vivace per acidità e mineralità, si dipana tra note di agrumi e fiori bianchi per allungarsi su un finale piacevolmente sapido.

Borgogno – Derthona Scaldapulce 2019
Maestoso. Un vino che sembra invecchiato in legno, ma non fa legno. Da uve Timorasso che affina a lungo sulle fecce fini, è un vino opulento, profondo, caratterizzato da un notevole equilibrio in bocca e da un’energia dirompente. Assaggiarlo è di per se un’esperienza.

Lambrusco di Sorbara Doc “Radice” – Paltrinieri
Vino frizzante a rifermentazione naturale in bottiglia (stand Gruppo Matura). In Francia lo avrebbero chiamato Pet-Nat. Colpisce per la sua facilità di beva e la versatilità nell’abbinamento

Trento doc Riserva “Cuvée dell’Abate” – Abate Nero
Un sapiente dosaggio di Chardonnay e Pinot Nero da vigneti in altura, che affinano 80 mesi sui lieviti. Piace la sua beva agile e scorrevole, sostenuta da una bolla fine ed un palato ricco e consistente. Un vino di grande eleganza.

Fiano di Avellino Riserva Docg “Vino della Stella” – Joaquin
Non il solito Fiano, ma un vino “diverso” che, grazie alla macerazione sulle proprie bucce, sposta tutte le sensazioni ad un livello di percezione superiore per intensità. Un vino sorprendente, per piacevolezza di beva e per generosità del sorso.