In questi anni di crisi economica in cui si registrano delle forti diminuzioni nell’acquisto dei beni anchedi prima necessità, il comparto del formaggio registra invece delle variazioni in termini positivi.
Un dato innanzitutto: nel 2011 la vendita di formaggi in italia ha avuto un decremento leggerissimo dell'uno per cento in quantità ma ha avuto un aumento del due per cento in valore rispetto all'anno precedente. Insomma chi mangia formaggi non ci rinuncia neanche in tempi di crisi. La crescita nei consumi è soprattutto nei prodotti a marchio Dop, con particolare riferimento a: Grana Padano, Parmigiano-Reggiano, Gorgonzola, Pecorino Romano, Pecorino Toscano, Pecorino Sardo, Asiago, Fontina, Taleggio, Quartirolo, Montasio e Mozzarella di bufala campana.
Questo è quanto emerge da una ricerca sul comparto lattiero-caseario condotta da Aster della Regione Emilia Romagna e presentata a Palermo da Paola Vecchia del Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia, durante il convegno sul progetto Lactimed per la valorizzazione dei prodotti lattiero-caseari del Mediterraneo, che si è tenuto ieri a Palermo presso la Facoltà di Agraria dell'Università.
L’incremento degli acquisti del comparto formaggi, non è però una novità, infatti, i dati confermano che negli anni passati, in particolare nel periodo che va dal 2004 al 2010, il settore ha registrato un andamento di crescita in tutte le aree geografiche italiane: al Nord-Ovest l’aumento è stato pari al 9,7%; al Nord-est la crescita ha raggiunto il 12,7%, al centro e in Sardegna l’acquisto di formaggi ècresciuto del 10,5%, al Sud e in Sicilia si è segnalato un incremento del 3,3%. Per quanto riguarda invece l’acquisto di formaggi a marchio DOP, si è registrato un incremento di gran lunga più notevole: al Nord-Ovest gli acquisti sono cresciuti del 5,7%; al Nord-Est del 7,1%; al Centro e in Sardegna l’aumento è stato pari al 14,9%; e al Sud e in Sicilia l’incremento ha raggiunto il 5,7%. Si stima che le famiglie, sul totale della spesa relativa ai formaggi, abbiano speso circa il 35% solo per i formaggi a marchio Dop.
Simona Barbera