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Scenari

Il maltempo colpisce anche la birra che però consolida il primato su vini bianchi, Prosecco e Champagne

07 Agosto 2014
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Il maltempo ha i suoi effetti pure sul comparto della birra.

Le temperatura basse e le piogge di luglio hanno scoraggiato il consumo di birra, che invece, stando a quanto dichiara il presidente di Assobbirra, Tommaso Norsa “è favorito da un clima secco, con temperature comprese tra i 22 e i 30 gradi e una situazione di costante tempo bello. A queste condizioni gli italiani preferiscono il gusto amaricato del luppolo e le bollicine delle birra che contribuiscono al senso di appagamento della sete e danno una sensazione di freschezza”. Come tutti i viticoltori di gran parte del Paese anche Norsa e i produttori di birra rivolgono lo sguardo al cielo: “Confidiamo in un agosto stabile per superare l’asticella ‘estiva’ degli 8 milioni di ettolitri”, dice. 

Intanto, bizze climatiche a parte, la birra si conferma la regina dell'estate, superando addirittura il vino bianco, come rivela la ricerca condotta da Assobirra, e si beve principlamente dentro le mura domestiche. Infatti sei birre su dieci sono dentro il frigorifero di casa. Tra maggio e agosto si sono bevuti tra i 7 e gli 8 milioni di ettolitri, pari al 47 per cento del totale annuo. La chiara continua ad essere la tipologia preferita dagli italiani in questi mesi dell'anno. 

“Ogni italiano, riferisce ancora l’Associazione, durante l'estate consumerà circa 13,5 litri di birra. In prima fila quella fascia di consumatori (il 10% circa) che preferisce comunque berla esclusivamente d'estate. Parliamo comunque di un consumo moderato, ovvero una bottiglia da 0,33 l. ogni 3 giorni. In armonia, quindi, con i limiti indicati dagli esperti e dal buon senso”.

La birra consolida anche un primato. In vantaggio sul vino. In Italia è in testa, davanti ai vini bianchi, ai vini frizzanti, al Prosecco e agli Champagne, rivela ancora l'indagine di assobirra. Precede in questa speciale classifica il vino bianco (34,9%) e quello rosso (21,8%). Ancora più indietro le altre bollicine di spumanti, prosecchi e champagne (6,5%) e i superalcolici (4,9%). Anzi, come precisa nella nota, sta concretizzando il “doppio primato” rispetto al vino, già da qualche anno la birra prevale sulla bevanda di bacco come bevanda simbolo dei pasti fuori casa del weekend (41,4% contro 38,5%),

Un trend positivo nonostante i colpi della crisi che ha diradato (-23% nell’ultimo anno) le uscite al ristorante o in pizzeria. “La crisi dà al settore ulteriori motivi di preoccupazione – ribadisce assobirra -.  Specie se combinata con l’aumento dei prezzi provocato dagli incrementi fiscali del 2013. L’aumento delle accise sulla birra del +30% deciso dal vecchio Governo inizia a farsi sentire sulle tasche e sulle abitudini dei consumatori italiani”.  Spiega Norsa: “L’estate 2014 accentua una tendenza già in atto a fine 2013: con un peso fiscale già pari a circa il 40% su una bottiglietta di media gradazione (e a gennaio crescerà fino a toccare il +45%) si riduce il consumo di birra fuori casa, quello nei bar, ristoranti, pizzerie e pub. Mentre aumenta il numero di quanti acquistano birra al supermercato, privilegiando prodotti più economici, per poi berla fra le pareti domestiche”.

LA BIRRA D’ESTATE IN ITALIA

Tra i 7,5 e gli 8.000.000 > ettolitri di birra consumati tra il 15 maggio e il 15 settembre
13,5 > litri di birra procapite consumati d’estate
47,3% > il peso delle vendite dei mesi estivi rispetto al totale annuo
40,3% > birra venduta in Italia nel mercato “fuori casa”
59,7% > birra distribuita in Italia nella GDO e nell’alimentare tradizionale

Marco Bolasco, firma del giornalismo enogastronomico, dà i consigli sui migliori abbinamenti per le cene a casa o in giardino. Direttamente dalla Guida “Locali con Orto amici della birra”, scaricabile gratuitamente su www.birragustonaturale.it.

“La prima regola è che non ci sono regole. La seconda: birre più leggere e bionde ben si abbinano con ortaggi verdi, in modo particolare quelli in foglie, e con i crudi, mentre le più rotonde e morbide, magari rosse, sposano meglio cotture e salse, come un primo piatto con una componente più grassa (risotto) o uno stufato vegetale. Le più dolci, infine, ci consentiranno di sperimentare possibilità inesplorate nel mondo della frutta. Il “trucco “ è far incontrare i gusti e non far prevaricare quello della birra sul piatto o viceversa. Con verdure crude, come insalate o pinzimonio, servite da sole o semplicemente condite da olio e sale o da una leggerissima vinaigrette, la scelta può cadere sulle birre analcoliche o sulle profumate blanche. Nel caso in cui si comincino invece ad usare salse (ad esempio in insalate arricchite da maionese, formaggio fresco e frutta secca) si potrà optare per delle lager o per delle pilsner, ma se sono leggere. Per i fritti, si tratti di verdure pastellate o di ortaggi fritti “al naturale”, si può convintamente rimanere nel mondo del luppolo più accentuato, cioè quello delle pils più caratterizzate: servite fresche qui saranno perfette. Se poi si tratta di carciofi o asparagi, allora il matrimonio è d’amore. Interessante è poi l’abbinamento con le verdure cotte in tegame o al forno. Vale a dire quelle preparazioni che vedono cotture non troppo lunghe come per gli spinaci, i broccoli o i cavolfiori. Qui si può stare su una weizen  oppure, se si ha a che fare con ortaggi estivi come melanzane, zucchine o peperoni (perché no, cotte assieme in una ratatouille), scegliere una lager dalle marcate tonalità di malto. Primi piatti come una pasta al pesto, con ortaggi saltati, necessitano invece di una componente che contrasti il condimento. La si trova in una pils dal carattere netto o in una bock, migliore per i risotti. La frutta può invece suggerire abbinamenti con alcune ale, soprattutto quelle dolci e scarsamente luppolate, che accompagnano bene crostate con marmellata o crema e frutta fresca”.