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Scenari

Il mondo dei fine wine in crisi. L’Italia ancora forte

12 Maggio 2014
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Fine Wine in crisi. Tutti gli indici down.

Segno meno sulle performance mensili e su quelle annuali. L'Olimpo dell'enologia mondiale non splende più come un tempo. Liv-ex,  Fine Wine 50 relativo ai Premier Cru, Fine Wine 100, Bordeaux 500 e Fine Wine 1000 non si liberano dal segno negativo. Ecco lo scenario completo che dipinge il periodo nero vissuto dai vini più pregiati al mondo, riportato da Cellar Watch Market Report.

Il declino anno per anno va dal 3,7 percento al 11,8 percento (segnato questo dal Fine Wine 50). A portare un po' di sereno non è servita nemmeno la campagna en primeur di Bordeaux 2013, come ha specificato The Drinks Business. Che si è svolta nel tepore più totale. Portando ad un timido trade by value per mese del 3,3 percento e con una scivolata per quanto riguarda il giro di affari in aprile del 23 percento rispetto al mese di marzo. Se negli anni precedenti a vivacizzare un po' questo mercato erano gli score dati da Parker. Questa volta i punteggi di Bob riguardanti l'annata 2011 hanno mosso poco rispetto alle aspettative.

L'Italia, come più volte conclamato dai report, è stata la vera e unica vincitrice. Tutti gli indici, l'hanno data in forte e costante crescita mese dopo mese. La migliore performer rispetto alla stessa Borgogna che ha dominato il mercato, soprassando Bordeaux. Il Burgundy 150 ha riportato un -1,8 percento. L'Italian 100 il più 1,3 percento.

Alessandro Chiarelli