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Scenari

Intesa Sanpaolo, report sull’agroalimentare: “Comparto dinamico grazie all’export”

14 Maggio 2015
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“Meno sofferenze rispetto ad altri settori. Il Prosecco vola in GB”. E ora la scommessa dell'e-commerce
 


(Andrea Lecce)

 

Meno sofferenze nel credito rispetto ad altri asset economici del Paese; export in crescita soprattutto in nuove aree del mondo; il successo del Prosecco in Gran Bretagna. 

Ed ancora la scommessa dell'e-commerce per lanciare prodotti di alta qualità. Ecco le valutazioni di uno dei più importanti istituti di credito, Intesa Sanpaolo, sul comparto agroalimentare italiano affidate ad Andrea Lecce, responsabile della direzione marketing.

 

Il vino come cartina di tornasole della ripresa economica italiana? Qualcuno dice di sì a fronte di un export in crescita e del valore crescente delle cantine che fanno utili. Qual è la vostra valutazione?

“Il vino italiano è da sempre il prodotto simbolo ed ambasciatore dell’agroalimentare italiano di qualità nel mondo. Le dinamiche di mercato hanno richiesto maggiori capacità manageriali per mantenere qualità, distintività e quota di mercato e solo gli imprenditori più attenti al mercato hanno saputo programmare investimenti in grado di consolidare questa leadership. Il sostegno del gruppo Intesa Sanpaolo è rivolto alle aziende che vogliono fare il mercato, che lo interpretano ogni giorno come noi facciamo con la nostra specializzazione interna, e grazie ad un confronto banca-impresa basato su scambi di reciproche competenze possiamo contribuire al consolidare i trend di crescita del settore agroalimentare. L’export è uno sbocco importante soprattutto sui mercati emergenti, un volano di crescita per i nostri distretti, dai più noti e conosciuti a quelli emergenti, sapendo valorizzare al meglio quelle differenze produttive che meglio incontrano i gusti dei consumatori mondiali, e fornendo nel contempo i volumi necessari per sostenerne le richieste”.

 

Secondo i vostri dati la propensione all'export del sistema agroalimentare italiano è in aumento? E se sì, quali prodotti e quali zone italiane fanno da traino?

“La direzione studi di Intesa Sanpaolo ha un osservatorio permanente sull’economia e finanza dei distretti industriali. L’edizione del monitor dello scorso marzo presenta un focus sull’esportazione dei distretti agroalimentari come una delle aree più dinamiche del paese. Nel 2014 le esportazioni dei 44 distretti agro-alimentari monitorati da Intesa Sanpaolo sono aumentate dell’1,8% rispetto al 2013. Le vendite estere hanno raggiunto un livello di 14,5 miliardi di euro nel 2014, 6,2 miliardi in più rispetto ai livelli del 2002. La buona performance del comparto è stata sostenuta dalla crescita registrata da tutte le filiere nel periodo di riferimento, soprattutto dalle imprese del vino, della pasta e dei dolci e delle carni che hanno visto quasi raddoppiare i livelli di export nel periodo 2002-14. Anche nel 2014, la crescita di queste filiere ha offerto il contributo maggiore alla dinamica del comparto. L’analisi dell’orientamento dei flussi commerciali evidenzia come le imprese distrettuali dell’agroalimentare abbiano registrato una crescita delle esportazioni più vivace sui nuovi mercati rispetto ai mercati maturi nel corso del 2014, registrando un aumento del 7,4% a fronte della sostanziale stabilità dei mercati tradizionali (+0,5%)”.

 

Quali i mercati più interessati?

Il rallentamento dei mercati maturi nel corso del 2014 è stato determinato dai risultati negativi riportati in Germania e Francia: su entrambi i mercati le imprese distrettuali agro-alimentari hanno registrato un calo delle vendite, chiudendo l’anno con una riduzione rispettivamente del 2,4% e dell’1,9%. A determinare il calo sul mercato francese sono stati i risultati deludenti dei salumi del modenese (-13,2% rispetto ai livelli del 2013) e dei salumi di Parma e florovivaistico di Pistoia (entrambi intorno a -9%), mentre sul mercato tedesco hanno inciso i cali di tre importanti distretti agricoli, mele dell’Alto Adige, ortofrutta romagnola e ortofrutta del barese e dei vini di Langhe, Roero e Monferrato. Di segno opposto invece le variazioni registrate da Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera. Gli Stati Uniti nel 2014 si sono confermati come un importante mercato di riferimento evidenziando una crescita del 4,1%, A evidenziare le performance migliori su questo mercato sono state le imprese dei distretti dei vini, che nel 2014 hanno raggiunto un livello di export pari a 864 milioni di euro il 6,2% in più rispetto al 2013. A sostenere la performance del Regno Unito invece (+3,4% nel 2014) ha contribuito la crescita delle esportazioni registrata dalle conserve di Nocera e dal Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, distretti che, con una variazione rispettivamente del 5,8% e del 38,1%, hanno offerto il contributo maggiore alla crescita di questo mercato. Tra i nuovi mercati, infine, segnaliamo come la crescita delle esportazioni verso Cina ed Hong Kong (+18,8% nel 2014, dopo il +8,9% del 2013), Emirati Arabi Uniti (+27,8%), Arabia Saudita e Turchia (rispettivamente +38,2% e +17%) ha più che compensato le significative perdite subite in Russia, mercato che nel 2014 ha registrato un calo delle esportazioni del 21,4%, a causa dell’introduzione delle sanzioni europee, attivate in seguito all’acuirsi della crisi russo-ucraina”.

 

Avete creato nelle ultime settimane prodotti finanziari specifici per l'agroalimentare italiano e più in particolare per il mondo del vino?

“Aiutare le aziende nostre clienti a crescere nei mercati internazionali ed a fare il salto di qualità costruendo relazioni su scala mondiale è tra gli obiettivi del Gruppo Intesa Sanpaolo, in primis per il settore agroalimentare. Stiamo lanciando la piattaforma di e-commerce Created in Italia dedicata alle specifiche eccellenze italiane tra cui l'agroalimentare. I nostri clienti imprenditori potranno beneficiare di tutti i servizi necessari (vetrina, logistica, pagamenti) per esportare. E potranno anche beneficiare del naturale traffico dei nostri 10 milioni di clienti privati. Abbiamo anche recentemente siglato la partnership tra Intesa Sanpaolo e Opportunity Network, una piattaforma online per condividere opportunità di business in modo anonimo entrando in una rete presente in 75 Paesi, con oltre 3mila aziende e opportunità per oltre 10 miliardi”.

 

Nei piani di rientro dal credito e nell'accesso al credito come si comporta il sistema agroalimentare? C'è solvibilità nella media? Ci sono sofferenze nella media? O l'agroalimentare è controcorrente in senso buono?

“Il settore agroalimentare ha registrato un aumento delle sofferenze più limitato rispetto alle branche di attività economiche monitorate da Banca d’Italia ma comunque da tenere sotto osservazione, anche se è concentrato su un numero limitato di aziende. L’agricoltura inoltre è seconda solo al settore delle attività immobiliari per le garanzie reali prestate a copertura degli indebitamenti. Nel complesso è quindi un settore sano e sul quale Intesa Sanpaolo sta investendo con risorse dedicate per favorire lo sviluppo delle aziende competitive”.

 

La frammentazione del sistema agroalimentare è ritenuto da più parti un freno allo sviluppo economico del settore. In Francia la pensano diversamente. Tuttavia qual è la vostra valutazione?

“Il recente sviluppo delle dinamiche di mercato sta portando ad una concentrazione produttiva ed il numero delle aziende iscritte alle camere di commercio sono passate negli ultimi 7 anni da poco oltre 900.000 alle attuali 740.000 circa. E’ in atto un passaggio generazionale ma anche culturale importante, infatti temi quale l’aggregazione, le reti di impresa, la nascita di società di capitali che abbracciano più attori della filiera nel comparto agroalimentare sono già realtà. La nicchia globale può essere sfruttata attraverso i nuovi mercati digitali da pochi soggetti, mentre la vera crescita economica potrà essere l’aggregazione produttiva tra soggetti differenti con un disciplinare comune e l’offerta di un paniere completo (interazione tra più filiere agroalimentari) che porta un’offerta stabile su mercati internazionali ad outlook positivo”.

C.d.G.