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Scenari

Le viti di Garganega sotto l’albero di Natale, l’iniziativa della Strada del Soave

29 Novembre 2013
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Un minimo di 50 viti di Garganega al costo di 100 euro all'anno.

Potrebbe essere la nuova idea regalo per questo natale proposta dalla Strada del vino del Soave. L'iniziativa 'Adotta una Garganega', il vitigno che dà vita al Soave è promossa per sostenere la produzione dell'areale pedemontano dell'est veronese. Si potranno adottare le viti di 13 aziende agricole socie della Strada del vino Soave. Chi lo fa  riceverà annualmente 12 bottiglie di Soave Doc che possono essere personalizzate nell'etichetta con il proprio nome, un verso poetico o una dedica e diventare, e diventare dunque, oggetto da regalo. Dopo il secondo anno consecutivo d'adozione, il nome del vignaiolo adottivo viene affisso sul palo di testa del filare adottato.”Gli adottanti – spiega Paolo Menapace, presidente della Strada –  vengono sempre aggiornati sulla coltivazione della Garganega con una newsletter, ma naturalmente i viticoltori adottivi sono invitati a visitare durante l'anno la “propria vigna”, magari per aiutare a potare, vendemmiare e per seguire in cantina l'evoluzione del proprio vino, fino al ritiro delle bottiglie”.

Le iniziative natalizie programmate dalla Strada non finiscono qui. Il borgo medievale di Soave a partire dal 15 dicembre metterà in mostra tanti presepi, alcuni particolari come il presepe di Diorami nella chiesa di San Rocco, il presepe in lana cardata nella chiesa di Fittà, frazione di Soave, ed il presepe con animali nel Santuario della Madonna della Bassanella. Si organizzeranno i presepi viventi, come quello a  Cazzano di Tramigna, nelle notti del 24 dicembre e del 5 gennaio, all'interno della chiesa di San Giorgio. Formula proposta anche nella suggestiva località di Campofontana, ai piedi dei monti Lessini, dove il presepe vivente mobilita nelle serate del 24, 25 e 26 dicembre, l'intero borgo della contrada Roncari (120 attori e animali di ogni tipo) e accosta alla rappresentazione della Natività i mestieri e i costumi del '900. A Monteforte d'Alpone, infine, dall'1 dicembre al 6 gennaio si tiene nel Palazzo Vescovile (piazza Silvio Venturi) la ricca rassegna di eventi “Chiostro di Natale”. In principio c'era il Nadalin. Nel veronese, prima del Pandoro, dolce tipico made in Verona che contende al panettone la tavola natalizia degli italiani, a Natale si mangiava il nadalin, dolce di origine medievale mai dimenticato dagli artigiani del gusto della zona (nel territorio della Strada del vino Soave lo trovate nel Panificio Tessari) di Brognoligo a Monteforte d'Alpone). Il nadalin è simile al pandoro nel gusto e, a seconda dell'estro del pasticcere, anche nella forma a stella, ma meno burroso, più compatto e fragrante, perfetto da gustare con il Recioto di Soave. 

Francesca Landolina