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Scenari

Libero scambio Canada-Ue verso l’atto finale, ma esplodono le proteste dei commercianti canadesi

19 Agosto 2014
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L'accordo di libero scambio  tra l'Europa e il Canada verso l'atto finale ma il mondo del vino e del commercio canadese si solleva in protesta.

Il Trade Policy Commitee è giunto alla stesura definitiva, dopo un lungo percorso fatto di tappe di negoziazioni durato cinque anni. Il traguardo più rilevante raggiunto: l'annullamento dei dazi tra le due aree economiche. Una conquista che assicurerà una strada più larga e più facile anche alle imprese dell'agroalimentare di entrambi i Paesi, opportunità che vivacizzerà anche il mercato che ruota attorno al vino.

Le cantine europee potranno posizionarsi ancora meglio in una delle piazze d'oltreoceano dove il Made in Italy ha conquistato quote importanti, mentre le aziende vinicole canadesi, che vivono una fase di crescita esponenziale, potranno conquistare i nuovi consumer europei. Però il mondo vitivinicolo canadese gioisce solo a metà. Perché l'accorso firmato dal Primo Ministro Harper taglierebbe le gambe ad un circuito di vendita che sta promuovendo nel mercato interno i vini canadesi. Con l'entrata in vigore dell'accordo, il numero di negozi esclusivamente dedicati alla vendita di etichette locali non dovrà superare un certo limite. Si tratta delle rete che smercia di più, e dove la maggior parte di wine consumer si approvvigiona quotidianamente, e che garantisce un fatturato non trascurabile al comparto canadese. Così, secondo quanto stabilito nel trattato, i negozi, privati, che vendono vino locale potranno essere solo 60 nella British Columbia e 292 nell'Ontario. La categoria dei commercianti è finita subito in rivolta perché si frenerebbe un'attività di commercio florida dato che negli ultimi tempi questi punti vendita proliferano in tutto il Canada.

Ma dall'altro lato, l'Europa considera la vendita esclusiva dei prodotti locali un atto discriminatorio, una pratica che Harper ha pensato di sacrificare in parte alla luce dei vantaggi che l'intesa, la più grande in termini di portata che il Canada abbia mai firmato, porterà al Paese, comprese le facilitazioni di inserimento nel mondo del lavoro e nel settore degli investimenti. Il documento dell'accordo è stato diffuso per la prima volta attraverso internet il 5 agosto scorso da una rete televisiva tedesca durante la trasmissione Tagesschau, fino ad allora il documento era stato inaccessibile. Si attende adesso il summit tra Europa e Canada fissato a settembre ad Ottawa per ulteriori sviluppi sulle intese, che dovrebbero traghettare il testo verso la ratificazione, processo che costerà probabilmente altri due anni di tempo.