Pacchetto vino UE: riconosciuta la viticoltura eroica, un presidio delle aree montane. Da Bruxelles arriva un segnale concreto a sostegno dei vignaioli che coltivano la vite in condizioni estreme. Approvato dalla Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo, questo pacchetto introduce per la prima volta una tutela esplicita per la viticoltura eroica, riconoscendone il valore ambientale, economico e sociale.
Un risultato accolto con soddisfazione dal Cervim (Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana), che da anni lavora per far emergere la specificità di queste produzioni. «Vedere tutelata la viticoltura eroica nel Pacchetto Vino – sottolinea il presidente Nicola Abbrescia – è un risultato importante per tutti i viticoltori italiani ed europei. Rappresenta un segmento di qualità, custode di biodiversità e presidio del territorio, oggi finalmente riconosciuto anche a livello normativo».
L’emendamento approvato stabilisce che gli Stati membri potranno limitare il reimpianto di vigneti destinati a produzioni senza denominazione d’origine o indicazione geografica. Tuttavia, per i vigneti classificati come “eroici” – quelli situati su terreni con pendenze superiori al 30%, ad alta quota o su piccole isole – viene introdotta un’eccezione sostanziale: i diritti di impianto non potranno essere trasferiti altrove, ma resteranno legati in modo permanente a quella specifica vigna.
In altre parole, i diritti non potranno essere “spostati” verso aree più agevoli o produttive. Rimarranno dove la vite nasce e cresce tra i pendii, nei muretti a secco e nei terrazzamenti. È una misura che va oltre l’aspetto tecnico, perché impedisce lo svuotamento delle zone montane e tutela comunità che, da generazioni, resistono al rischio di abbandono. La vite, in questi paesaggi, non è solo coltura: è cultura, presidio e identità.
C’è però un aspetto decisivo da sottolineare: questa norma, pur rappresentando un passo storico, non è ancora esecutiva.
«È un traguardo che nasce da un lavoro costante – ricorda Roberto Gaudio, membro del CdA Cervim – avviato già lo scorso anno al Tavolo ministeriale sul Pacchetto Vino e proseguito in Valle d’Aosta, durante un incontro con l’europarlamentare Herbert Dorfmann, che aveva auspicato misure concrete per sostenere le viticolture più fragili».
Dorfmann, relatore del provvedimento, ha ribadito la portata di questo riconoscimento: «Il Pacchetto Vino introduce semplificazioni per l’etichettatura e per gli aspetti commerciali, ma soprattutto riconosce la specificità delle produzioni di montagna, che richiedono impegno e competenze straordinarie. È la prima volta che l’Unione europea definisce e tutela, seppur in modo iniziale, la viticoltura eroica come categoria a sé».
Per il Cervim, questo passaggio politico rappresenta un punto di svolta: il primo riconoscimento formale, all’interno dell’ordinamento europeo, di un tipo di viticoltura che fino a oggi non aveva avuto un perimetro giuridico definito. Un segnale che apre la strada a ulteriori misure di sostegno e di valorizzazione, ma soprattutto a una riflessione sul futuro delle aree di montagna, dove la vite continua a resistere alla fatica, al clima e al tempo.