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Scenari

Niente cargo da Sicilia, Sardegna e Calabria: penalizzata vendita di dolci e freschi all’estero

23 Gennaio 2023
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di Marcella Ruggeri

Cassate, “braciolette” di carne o di pesce, ricotte, provole e chi più ne ha più ne metta non possono volare a bordo di aerei da Calabria, Sardegna e Sicilia per essere consegnati a parenti, amici e a chiunque si desideri in tempi brevi.

Il conferimento in modalità espressa (24-36 ore) dei prodotti freschi da parte delle aziende del food (ma attenzione: anche di altri settori commerciali) che ricadono in queste regioni ha subito una consistente diminuzione perché è stato tagliato da circa quattro anni il servizio aereo su queste rotte del mega leader di trasporti Tnt (oggi insieme a FedEx), mantenendo un circuito di mezzi su strada con copertura internazionale in Europa. La sospensione dei voli è stata riservata all’estremo Sud della Penisola e alle Isole maggiori penalizzando migliaia di artigiani e imprenditori conosciuti proprio per le specialità alimentari che vanno consumate a stretto giro dalla loro realizzazione. Il colosso australiano nato nel 1946, che si è fuso all’agenzia di trasporti torinese TraCo Spa nel 1997, creando la Tnt Global Express Spa due anni dopo, ha precisato (tramite l’Ufficio Comunicazioni Esterne) che “le spedizioni di prodotti freschi non appartengono al proprio core business e non sono state mai garantite con gli aerei. Ma per queste regioni esiste il servizio economy express svolto sul gommato, meno rapido ma a tariffe agevolate”. La certezza è che le consegne veloci fino all’inizio del 2019 per gli esercenti del food erano assicurate, fatto confermato da utenti e titolari, per quanto la durata della merce fosse sotto la responsabilità di questi ultimi. Le cause dell’abolizione di queste linee sono da rintracciare nell’aumento dei costi di scalo e stoccaggio all’interno degli aeroporti molto gettonati “Fontanarossa” di Catania e “Falcone – Borsellino” di Palermo per la Sicilia, “Tito Minniti” di Reggio Calabria e “Sant’Eufemia” di Lamezia Terme. Sia aziende sia privati hanno potuto usufruire della convenienza del Servizio “Tnt Traco” che aveva nel carnet tre opportunità di fasce orarie con tre diverse spedizioni nell’arco della giornata: “Traco 10”, “Traco 12” e “Traco 18”, dove il numero corrispondeva all’orario di arrivo del pacco. A spiegarci l’andamento di questo svantaggio è stato uno dei più importanti produttori del messinese nel ramo pasticceria: Filippo Denaro, responsabile del Laboratorio di “Antica Pasticceria Irrera Srl”. Nel ruolo di amministratore della società Irrera c’è adesso la figlia di Filippo, Daria Denaro. “Potevamo sottoscrivere una sorta di abbonamento per le spedizioni con la Tnt – rimarca il manager e Pastry Chef Denaro – un contratto unico per ogni mese o ogni bimestre; si potevano fare pagamenti personalizzati per noi commercianti e magari c’era chi riusciva a negoziare meglio. L’elemento comune è che potevamo offrire un servizio impeccabile al cliente spedendo in tutta Europa da Catania, Palermo e Reggio Calabria. Si preparava un pacco massimo alle ore 16 e l’indomani alle ore 10 c’era una rete distributiva che funzionava in maniera magnifica”.

Denaro, come tanti altri suoi colleghi, ricorda che un aereo partiva da Catania, raggiungeva Roma, Firenze e Milano. La mancanza di questo servizio che sviluppa e fa apprezzare l’arte gastronomica e dolciaria all’estero piuttosto che solo nell’hinterland delle aree colpite condiziona inevitabilmente il prodotto finale delle piccole e medie imprese: dalla pasticceria alla macelleria agli articoli caseari, tutto ciò che va mangiato con una certa puntualità e che non deve portare ritardi. “Con queste linee, il servizio spedizioni per la tipologia di cibo deperibile era tutelata al massimo perché in mezza giornata era assolutamente funzionante – commenta l’imprenditore pasticciere -. Affidarsi al furgone piuttosto che all’aereo è stato deleterio”. A un certo punto ai fruitori della compagnia aerea sono giunte le comunicazioni dalla società che il servizio non sarebbe stato più disponibile. A ribadirlo anche il titolare Giovanni Lombardo di “Lombardo 1830”: “Da quella famosa lettera dell’1 marzo 2019, con cui ci annunciavano la fine del servizio Tnt aereo per l’aprile seguente, siamo stato costretti ad utilizzare le consegna sul gommato. Non più dalle 12 alle 18 ore, ma almeno 48 ore, quando non è periodo di festa. E dobbiamo pensare di fare viaggiare i nostri involtini di carne tra martedì e venerdì perché nel weekend c’è il rischio che non rispettino le esigenze del destinatario”. È chiaro che si utilizzino ulteriori spedizionieri della logistica. “Ma non hai garanzie di consegna – tuona Denaro –  Il tempo si allunga perché nei paesi di provincia per esempio i prodotti possono restare sul veicolo del corriere o in un deposito periferico e le ore diventano 96 come se nulla fosse. Tutta questa movimentazione è venuta a crollare. La Sicilia soffre maggiormente perché tutto deve passare dal traghettamento marittimo. Tnt Traco utilizzava dei mini container mentre gli spedizionieri utilizzano questi pacchi contenenti cibo come fossero oggetti. casalinghi”. In soldoni, secondo l’addetto ai lavori, non c’è sempre una gestione prudente del pacco.

In prima battuta, si è vociferato che il Gruppo Poste Italiane con una sua flotta aerea volesse rimpiazzare il servizio della società FedeEx, specificatamente per il Meridione d’Italia e per gli alimenti dalla durata molto breve. A questo proposito, abbiamo ascoltato l’ufficio comunicazione di Poste Italiane: se fino ad un paio d’anni fa, i vertici avevano escluso il trasporto aereo di contenuti deperibili per questioni di prezzi esagerati, di igiene e di impossibilità di soddisfare i tempi di spedizione per la conservazione ideale del prodotto, hanno cambiato politica societaria. Attualmente, “Poste Air Cargo” è la compagnia aerea freighter di Poste Italiane che opera un network domestico notturno. Unisce i principali aeroporti del Sud Italia e delle Isole con due voli al giorno da Catania e Cagliari con destinazione Roma Fiumicino e Brescia Montichiari e un volo in partenza da Bari, Lamezia Terme e Palermo con destinazione Brescia Montichiari. Lungo le direttrici Cagliari-Brescia e Catania-Brescia, “Poste Air Cargo” è attiva anche nella vendita del prodotto cargo domestico, con un focus sul trasporto dei prodotti speciali deperibili. Ha esteso le competenze nel trasporto dei prodotti speciali e a temperatura controllata fino ad ottenere la certificazione Ceiv per il trasporto di articoli farmaceutici. Dal 2021, copre alcune linee internazionali verso Israele ed Egitto. Le aziende del Food di Calabria, Sicilia e Sardegna costituiscono una fetta di fatturato molto rilevante con migliaia di prodotti. Perciò occorre coinvolgere dei corrieri che salvaguardino la catena del freddo. “Queste realtà di spedizione non trattano la minuteria bensì i bancali – sostiene Denaro -. La Sicilia è stata scartata da questa chance di business. Mentre prima avevo la possibilità di servire Londra, Nizza, Monaco. Il pacco passava da aereo ad aereo in una rete internazionale: adesso, manca il primo tassello.”. Fino a questa settimana il titolare ha chiamato Tnt che per il territorio insulare continua a proporre il servizio camion che consegna in 48 ore tra meteo avverso, rischi di code veicolari o incidenti, senza contare i picchi festivi. Ci vorrebbe un organismo istituzionale come la Regione o un movimento politico o Sicindustria o la Camera di Commercio o un pool di esperti per smuovere le acque e prendere provvedimenti per il potenziamento del food, diventato centrale nelle piccole spedizioni. “Dovremmo combattere contro la politica degli aeroporti che penalizza questo tipo di spedizioni – analizza Denaro -. I nostri prodotti freschi non potranno arrivare tempestivamente. Servono almeno quattro giorni di trafila soprattutto nei periodi di feste. E tutto questo pesa nel fatturato complessivo delle nostre vendite fuori dalla Sicilia. Tante opportunità mancate. Almeno un trenta per cento di commesse in meno. Senza pensare a quanti rimborsi dobbiamo fare ai clienti per la merce che arriva troppo tardi”.