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Scenari

Palermo crede in bio: Naturasì apre un terzo punto vendita

03 Dicembre 2013
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Palermo crede in bio.

 E ci crede così tanto che non c’è crisi economica che tenga. Le vendite di prodotti biologici aumentano e Natura Sì, la catena italiana di supermercati dove il bio è di casa, nei primi mesi del 2014, aprirà in città un terzo punto vendita di trecento metri quadrati. La zona scelta è quella della centralissima via Emerico Amari e già sono partiti i corsi di formazione per il personale. Per dovere di cronaca Natura Sì è un marchio nazionale con oltre 70 punti vendita in tutta Italia e i negozi di ogni città hanno una gestione economica autonoma.

Ruggero Vasari, amministratore dei punti vendita palermitani di Natura Sì ci aiuta a tracciare un identikit del suo cliente tipo: “A comprare biologico – spiega – sono soprattutto i giovani professionisti tra i trenta e i quaranta, attenti alla forma fisica e alla salute, disposti a spendere un po’ di più per avere una garanzia di qualità. Bevono vino che segue metodi di produzione biologico, ovviamente, e usano molte creme per il corpo. A loro si affiancano i pensionati ultra sessantacinquenni che hanno un occhio di riguardo per la propria salute”.

I prodotti più venduti sono latticini, frutta e verdura fresche, quelli per l’infanzia e i cosmetici “dei quali fanno un largo uso soprattutto gli uomini”, ribadisce Vasari. E poi ci sono i prodotti trendy del momento come seitan, tofu, kefir, anche questi con un buon mercato. La crisi che ha colpito tutti i settori dell’alimentare, non ha dunque scalfito il biologico che, a Palermo, registra numeri in crescita. “Dal 2007, anno in cui abbiamo aperto il primo punto vendita – dice l’amministratore palermitano di Natura Sì – abbiamo fatto anche molta informazione con incontri divulgativi di sensibilizzazione e abbiamo lavorato molto sulla fidelizzazione della clientela, cose che hanno dato i loro risultati”. Ma la stessa cosa non si può dire per le altre città siciliane che, nei confronti del biologico, non mostrano la stessa sensibilità. A restare al palo sono Trapani, Ragusa, Messina. “Qualcosa comincia a muoversi adesso a Catania – aggiunge Vasari – ma sono numeri ben lontani da quelli del capoluogo dell'Isola. In queste città bisogna ancora lavorare molto”. E comunque per i negozi siciliani che vendono solo prodotti bio il fatturato complessivo di aggira sui cinque milioni di euro con incrementi di anno in anno significativi”.

Clara Minissale