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Scenari

Pierre Emmanuel Taittinger: “Per conquistare i mercati emergenti c’è bisogno di grandi investimenti e fatica”

29 Novembre 2013
taittinger taittinger

Il presidente della maison di Reims attacca anche la Gdo che per lui starebbe danneggiando l'immagine dello Champagne

Su 300 milioni di bottiglie vendute in tutto il mondo solo 90 milioni “non sono vendute come dovrebbero”.

Pierre Emmanuel Taittinger si riferisce agli Champagne venduti nella catena Gdo, citando Carrefour e Leclerc. Per il presidente della maison di Reims “alcune promozioni della gdo starebbero danneggiando l'immagine stessa dello Champagne – ha dichiarato in una intervista ad Harpers.co.uk – alcuni vini spumanti sono venduti ad un prezzo più alto degli Chamapagne”.

Taittinger sostiene che si è in un periodo storico in cui bisogna rimboccarsi le maniche per promuovere le bollicine francesi e mantenere alto il loro status, riferendosi soprattutto ai mercati emergenti come Cina, Russia, Sudamerica, un costo che dovranno condividere tutti i produttori: “Bisogna impiegare ingenti investimenti e fatica per costruire un'immagine forte al di guori dell'Europa e degli Stati Uniti”, ha detto. Per lui bisgona seguire un dictat quanto mai urgente: elevare il livello generale continuando a puntare sulla qualità, “l'unico modo per la regione Champagne di sopravvivere”. E aggiunge che per fare un grande Champagne ci vogliono tre cose: la volontà del produttore, uve di qualità e l'invecchiamento sufficiente specificando che “i dovrebbero immettere nel mercato Champagne che hanno fatto il giusto invecchiamento, almeno di tre, quattro anni” .

Altro fattore chiave è poi il controllo del prezzo dello Champagne, che in questi ultimi 15 anni è costantemente cresciuto alla luce dell'aumento dei prezzi delle uve. Ha, infatti, ammesso che non può salire troppo e fa un pronostico: “I prezzi rimarranno stabili nei prossimi due, tre anni. Il prezzo delle uve quest'anno è solo aumentato di una piccola percentuale del 2 % il che significa che i  produttori possono scegliere tra un'ampia offerta”. Il mercato inglese rimane l'isola felice per le maison, “Un mercato frizzante molto più recettivo di quello francese”, conclude.