Un passo concreto verso l’economia circolare arriva dal mondo agricolo. Valoritalia, principale ente di certificazione del settore agroalimentare italiano, ha rilasciato a Enomondo – società partecipata da Caviro Extra ed Herambiente – il primo certificato di conformità europeo sui fertilizzanti secondo il Regolamento (UE) 2019/1009.
Il riconoscimento, assegnato nell’ottobre 2025, non è un semplice atto burocratico. Rappresenta un segnale di maturità industriale e ambientale: la marcatura CE diventa ora condizione essenziale per l’immissione in commercio dei fertilizzanti nell’Unione Europea, in risposta alla crescente domanda di prodotti sicuri e rispettosi dell’ambiente.
Enomondo da anni valorizza sottoprodotti agricoli e agroindustriali trasformandoli in fertilizzanti organici. Un modello virtuoso che chiude il cerchio produttivo, restituendo alla terra ciò che proviene dalla terra. L’azienda emiliana, parte integrante del Gruppo Caviro, conferma così la sua vocazione a coniugare innovazione e responsabilità ambientale, puntando sul recupero di materiali biodegradabili per produrre risorse utili all’agricoltura sostenibile.
Per Valoritalia, la certificazione a Enomondo rappresenta anche una tappa simbolica: nel 2024 era stata la prima realtà italiana notificata dal MASAF come organismo abilitato alla valutazione della conformità dei fertilizzanti UE. Un primato che consolida il ruolo dell’ente come riferimento nazionale nei processi di certificazione a garanzia della sostenibilità.
Fondata quindici anni fa, Valoritalia opera oggi in 16 regioni italiane con 37 sedi e un team di oltre 1.400 professionisti. Oltre alle certificazioni nel settore vitivinicolo – dove copre più della metà della produzione nazionale DOC, DOCG e IGT – l’ente promuove standard ambientali come Equalitas, Viva ed Equiplanet, e modelli di turismo sostenibile.
Con il nuovo certificato rilasciato a Enomondo, il percorso verso un’agricoltura europea più trasparente e circolare compie un passo avanti. Una scelta che parla non solo di conformità normativa, ma di visione: quella di un futuro in cui la sostenibilità è un valore misurabile, riconosciuto e condiviso.