Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Schizza in alto il prezzo delle uve in Sicilia. Taschetta, presidente Colomba Bianca “Effetto del calo di produzione e di una crescente domanda dall’estero”

12 Ottobre 2012
dino-taschetta dino-taschetta


Dino Taschetta

Un grosso respiro di sollievo dopo anni di umiliazioni per i viticoltori siciliani.

Il prezzo delle uve registra quest'anno un rialzo significativo attestandosi “ad un livello di dignità” che sfiora e forse supererà i 40 euro al quintale, ovvero 30% in più rispetto al 2011. Effetto di un'annata positiva sotto diversi aspetti. Ma leggere tra le righe di questo risultato porta a molteplici considerazioni.

“E' indubbio che il calo di produzione sia il primo effetto – commenta Dino Taschetta presidente della Cooperativa Colomba Bianca di Mazara del Vallo, 2000 soci conferitori e 507 mila quintali prodotti con la vendemmia 2012, un traguardo programmato e ambito e proprio ieri sera festeggiato – ma altri fattori hanno contribuito ad un successo che ha molte facce; per noi siciliani uno degli effetti trainanti lo individuiamo nel valore aggiunto della qualità, uve sanissime, coltivate con amore e più professionalità con parametri da livelli di eccellenza. Poi la domanda estera sale di qualche punto e i mercati “dei nuovi mondi” hanno più sete di vino che di acqua. Esporteremo di più, dicono le previsioni, nelle aree nord del pianeta Germania, UK, Nord America e Canada e poi l'oriente con l'India e la Cina dove lì il consumo pro-capite è solo del 2% ma ci basta sperare del plus dell'1% del consumo per vedere aumentato il loro fabbisogno di 15 milioni di ettolitri.

Ma poi – continua Taschetta – se ci guardiamo indietro dobbiamo pensare che i prezzi costretti ad applicare nelle scorse stagioni erano scesi a livelli umilianti, quasi al sottocosto, e questo impulso può essere considerato un recupero alla giusta valutazione o al giusto rapporto domanda offerta. Ma alcuni fattori ci aiutano ad alimentare l'ottimismo che oggi stiamo godendo. Già tutto piazzato in prenotazione l'imbottigliato e si fa sempre più affiatato il lavoro di squadra dei produttori siciliani, per mantenere e migliorare, in volume e valori, i mercati orientali. Dove le nostre attenzioni si faranno sempre più caparbie affinché questa conquista non sia un fuoco di paglia ma un punto di partenza per mantenerlo e possibilmente migliorarlo di qualche punto anno per anno”.

Stefano Gurrera