Con l’avvio dell’anno scolastico, il ritorno in classe mette in luce i profondi cambiamenti che attraversano il sistema educativo italiano. Negli ultimi dieci anni, le scuole hanno perso quasi 700 mila alunni, un calo che colpisce soprattutto infanzia e primaria, mentre gli istituti superiori reggono grazie alla presenza crescente di studenti di origine straniera.
È il quadro tracciato dall’anteprima del white paper “Evoluzione Demografica. Il futuro della società, dei servizi e della ristorazione collettiva”, curato dalla demografa Alessandra De Rose per l’Osservatorio Cirfood District, che sarà presentato a ottobre al Terzo Summit della Ristorazione Collettiva.
Accanto al calo demografico, emergono nuove esigenze: famiglie sempre più impegnate, maggiore diversità culturale, stili di vita che richiedono servizi flessibili. In questo scenario, il tempo pieno e la mensa scolastica assumono un ruolo centrale. Oggi il 40% delle scuole primarie offre il tempo prolungato e oltre la metà degli alunni pranza a scuola, con punte più alte nei grandi centri urbani. La mensa si conferma non solo come luogo di nutrizione, ma come spazio educativo capace di trasmettere buone abitudini alimentari, ridurre le disuguaglianze e favorire la socialità.
Le trasformazioni non riguardano soltanto la scuola. Un’indagine Ipsos per l’Osservatorio Cirfood District fotografa i nuovi consumi degli studenti universitari: due su tre vorrebbero il servizio mensa, soprattutto per praticità e costi contenuti, mentre cresce la domanda di piatti salutari, sostenibili ed eticamente responsabili. Poke, cucine etniche e vegetariane conquistano le nuove generazioni, senza cancellare l’attenzione per il Made in Italy e la filiera corta.
Anche la mensa universitaria è percepita come un’occasione di socialità: quasi la metà degli studenti la considera un momento conviviale oltre che un supporto all’organizzazione della giornata. Non sorprende, allora, che sei giovani su dieci indichino la presenza della ristorazione aziendale come fattore determinante nella scelta del futuro posto di lavoro.
Per Cirfood, che da oltre cinquant’anni opera nella ristorazione collettiva, scuole e università restano un osservatorio privilegiato per leggere i cambiamenti sociali e culturali del Paese.