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Scenari

Se Parker è l’indovino del vino

17 Luglio 2014
parker parker

Robert Parker è ancora tra i guru insindacabili?

Il mondo del vino rimane sempre spaccato su questo giudizio. Dalla sua, almeno così sostiene il borsino del vino Liv-ex, ha comunque la capacità di saper leggere bene il mercato. Praticamente nelle sue premonizioni ci azzecca quasi sempre. Liv-ex, per sostenere questa tesi, riporta una previsione che il fondatore di The Wine Advocate fece sul valore che alcuni Premier Cru avrebbero avuto in un futuro. Nello specifico, evoca una dichiarazione di Parker datata 2004, nella quale il critico premoniva che le grandi annate, individuate nel 1982, 1990, 1996, 2000, 2003, in una decina di anni avrebbero visto salire il prezzo a cassa fino a 10mila dollari e più. E in effetti, come ha verificato Live-ex,  le performanze dei big di Bordeaux hanno dato ragione all'istinto del critico statuintense.

Il picco dei 10mila dollari è stato toccato in media, dai grandi Premier Cru nel 2011. Parker in quella dichiarazione aveva mancato di prevedere però un fattore cruciale, un dettaglio importante, la mutazione dello scenario degli investimenti. Dei 25 vini monitorati da Liv-ex, cui Parker si riferiva all'epoca, ben tredici, nonostante la rivoluzione nel baricentro del wine business e il crollo del valore dei grandi Bordeaux, dal 25 al 37 per cento, ancora oggi rimangono ancorati al valore di 10mila dollari. Premonizione giusta, quindi, sullo scenario che ha ricevuto un assist forse dagli punteggi stessi che Parker diede all'ora.