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Scenari

Settesoli “regina” del fatturato. Tutti i numeri delle aziende siciliane

21 Ottobre 2014
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Sebastiano Torcivia

I bilanci delle aziende vitivinicole siciliane parlano chiaro: cresce il fatturato delle “grandi” aziende (ossia quelle che raggiungono un milione di pezzi confezionati) e, complessivamente, il reddito torna positivo.

I dati sono stati illustrati da Sebastiano Torcivia, ordinario di Economia Aziendale all’Università di Palermo e direttore del master Masv (Manager delle Aziende del settore Vitivinicolo), nel corso del forum “Il futuro del vino (e il vino del futuro)”, nell’ambito di Taormina Gourmet. Uno studio effettuato sui bilanci delle “grandi” aziende, 27 quelle che rispondono a  questi parametri, venti delle quali sono società di capitali. Ventisette, su un totale di 600 nel territorio siciliano, che fatturano 275 milioni di euro, il 43% del totale.
Nel 2013 il loro fatturato è cresciuto di 10 milioni (+4%), il risultato d’esercizio è passato da una perdita di oltre due milioni (segnata nel 2012) a un utile di 537.528 euro.
 
Andando a spulciare fra i conti, sono solo due le aziende con fatturato sopra i 40 milioni e cioè Settesoli (47.240.242) e Duca di Salaparuta (42.733.181); dieci aziende si attestano sopra i 10 milioni; per altre cinque aziende i conti sono tra 5 e 10 milioni di ricavi.
Per tredici di queste aziende il trend è positivo con un fatturato in crescita. L’azienda Duca di Salaparuta perde il 7,5% del fatturato e così anche la Cooperativa Settesoli con un meno 6,10%.
Risalta, invece, la performance dell’azienda Nicosia con un + 14%, dell’azienda  Cusumano, con un + 6,34%, Donnafugata con + 6,77% e l’azienda Curatolo Arini con un + 9,76%, mentre Pellegrino si attesta ad un +3,05%.
Analisi a parte per l’azienda Tasca d’Almerita, il cui fatturato nominale cresce del  67,17% ma sconta la fusione per incorporazione, avvenuta con effetti nel 2013, della Tasca d’Almerita srl, già società commerciale nella Conte Tasca d’Almerita, società produttrice e proprietaria dei vigneti e delle strutture aziendali.
 
Continua il trend decrescente dell’azienda Firriato Distribuzione, riconducibile all’azienda Firriato, con un – 12,27%. Leggero calo del fatturato per l’azienda Rapitalà, facente capo al gruppo GIV, con un valore pari a – 4,44%.
L’analisi butta un occhio alle cooperative, quattro in tutto. A parte Settesoli, prima azienda  in Sicilia per fatturato, tutte le altre hanno avuto più che buone performance:  Europa + 48,57%, Paolini + 16,58%, Birgi +47,35%.
 
Per quanto riguarda i redditi, due sole aziende registrano risultati significativi: Cusumano (+2.072.004) e Donnafugata ( +643.283). Risultati peraltro che confermano un trend positivo delle due aziende. La Duca di Salaparuta invece, pur essendo la seconda azienda in Sicilia per fatturato,  soffre una perdita d’esercizio rilevante, -1.914.761.
 
“Il 2013 – conclude Torcivia – è stato certamente un anno di miglioramento, nel complesso, sia per il miglioramento complessivo dl fatturato, ma soprattutto del risultato netto d’esercizio del comparto in generale. È migliorata la capacità di export delle aziende più grandi ed, ancora una volta, quest’anno sono intervenute operazioni di razionalizzazione e di riorganizzazione delle condizioni generali di funzionamento”.