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Scenari

Sui Nebrodi, l’Irvo sperimenta con successo. Che potenzialità per lo spumante da Catarratto

18 Novembre 2018
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L’Irvo (Istituto regionale vini e oli di Sicilia) sperimenta con successo. Si è conclusa infatti da pochissimi giorni la vendemmia del Catarratto, destinato alla spumantizzazione, ad Ucria, sui Nebrodi nel vigneto sperimentale dell’Istituto, a 1.250 metri di altezza sul livello del mare. 

“Il progetto sperimentale è iniziato nel 2010 – afferma il direttore Vincenzo Cusumano – con ottimi risultati. Le nostre prove nascono dalle potenzialità che crediamo insite nel vitigno, soprattutto se coltivato in terreni come quelli nebroidei, dove la testimonianza di una forte viticoltura è anche documentata dal notevole numero di palmenti censiti nel comune di Sinagra”. “Le prove che facciamo presso la nostra cantina sperimentale Dalmasco di Marsala – prosegue – serviranno a mettere alla prova il vitigno e a condividere insieme agli addetti del settore i risultati, per verificare la possibilità di utilizzarle in larga scala. E questo è in linea con la sperimentazione ad opera dell’Istituto nelle varie realtà vinicole siciliane e sui vitigni autoctoni, con la collaborazione dell’Università di Palermo e di alcune cantine siciliane. Con le annate passate organizzeremo delle verticali, anche per esprimere valutazioni sulla longevità”. L’idea sperimentale del Catarratto metodo classico, coltivato sui Nebrodi nasce nel 2010 anche in seguito a considerazioni sui cambiamenti climatici e sulla riscoperta di terreni adatti alla viticultura.

“Nel vigneto di Ucria, il secondo o il terzo per altitudine a livello europeo  – afferma Antonio Sparacio dell’Irvo – coltiviamo Catarratto lucido ed extralucido su un terreno di meno di un ettaro ai margini del bosco, molto ricco di sostanze organiche, senza scheletro, non arato, cosicché la presenza del prato contiene la vegetazione e la vigoria stessa del vigneto. Il progetto si focalizza sulla spumantistica, metodo classico con fermentazione in bottiglia. Al momento siamo abbastanza soddisfatti della risposta del vitigno, in cui crediamo per la sua versatilità. Matura ad una estrema lentezza e dona livelli di acidità ottimali. Le  uve raccolte sono splendide con parametri entusiasmanti: 12 grammi di acidità, 14,5 grammi di zuccheri. Il vitigno è coltivato con il metodo della contro spalliera con un sesto di allevamento di  un metro e ottanta centimetri (distanza tra i filari) e una distanza di 80 centimetri da pianta a pianta, con forma di potatura a cordone speronato bilaterale. Quest’anno inoltre, in primavera, quando faremo la rifermentazione, useremo un lievito selezionato dall’unità di metodologia applicata dell’Irvo, insomma facciamo tutto home made”.

“Il metodo classico prevede una rifermentazione di almeno 24 mesi – prosegue Sparacio – ma abbiamo bottiglie in fermentazione da 36 mesi. Con le nostre prove possiamo testare l’influenza del tempo sul prodotto. Oggi si caratterizza per freschezza e per quella acidità che gli dà equilibrio gustativo e longevità. Attualmente per le degustazioni, utilizziamo l’annata 2013 e ci rendiamo conto del fatto che ha lunga vita davanti a sé”.

C.d.G.