Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Tra barocco e i paesaggi rupestri, un viaggio nel mondo del gusto e dell’ospitalità nel Ragusano

18 Marzo 2024
L’azienda Gli Aromi a Scicli di Enrico Russino L’azienda Gli Aromi a Scicli di Enrico Russino

La zona patria del barocco siciliano, paesaggi rupestri delineati da muretti in pietra e il Mediterraneo a fare da cornice: il Val di Noto attrae per la vista e ancor più per l’intensità dei suoi profumi. 

Un itinerario che sorprende fra architetture storiche a Scicli e campi aperti di rosmarino ed erbe aromatiche, per poi passare ai preziosi vitigni reliquia e al gusto della DOC Moscato di Noto nei territori di Ispica, Noto e Pachino. 

Approdando a Modica ci si lascia trasportare dall’eco extracontinentale dei sacchi di caffè e dall’intenso odore di tostatura, mentre nella vicina Donnalucata, proprio di fronte alla Spiaggia di Ponente, un ristorante-pizzeria crea una “cucina degli opposti”. 

Una caccia alle eccellenze enogastronomiche che rivela storie appassionate, il cui leitmotiv comune è l’amore per questo prezioso angolo di Sicilia. 

Tour dei sensi all’azienda “Gli Aromi” 

Partendo dalle campagne di Scicli, ad accogliere i visitatori con un sorriso bonario è Enrico Russino, proprietario dell’azienda che sulle note dell’umorismo racconta se stesso in ogni piantina coltivata, albero piantato, pietra spostata. 

L’ambiente principale è una grande serra con spazi distinti senza soluzione di continuità che ingloba sotto lo stesso tetto la cucina – da cui arriva un intenso odore di finocchietto selvatico – diversi spazi espositivi, un pergolato di passion fruit sotto al quale poter pranzare e un laboratorio, in cui Enrico mette in mostra la sua abilità nel creare piantine sospese, ricorrendo a tecniche giapponesi. 

Con orgoglio, racconta delle innumerevoli varietà di salvia e menta, spezza qualche foglia e permette di sentirne l’odore, regalando volta per volta un viaggio fra i profumi che ognuno ha depositato nella propria memoria olfattiva. 

Passando dai campi di rosmarino alle serre coperte, emerge non solo la passione per questo mondo ma anche il grande impegno quotidiano e la volontà di prendersi cura di ogni singola talea. 

In cucina, Rita, la moglie di Enrico, porta i sentori del campo direttamente alla tavola attraverso le preparazioni più tradizionali, come l’insalata di arance rosse e finocchietto, le polpette di ricotta o la pasta con i broccoli. 

Dietro la serra centrale, un panorama mozzafiato apre lo sguardo al mare, abbracciandolo da levante a ponente: ai sogni di Enrico non ci sono limiti ed è per questo che ha creato una sorta anfiteatro con gradoni in pietra, fruibile come spazio per eventi all’aperto.

Dunque, un posto multi-potenziale in cui si organizzano anche matrimoni green ma che non vuole perdere la sua vera essenza: fare da ponte fra uomo e natura toccando con delicatezza tutti i sensi. 

I vitigni reliquia della cantina “Riofavara”

Anche per l’enologia, il ragusano non smentisce le sue eccellenze: a Ispica, in contrada Favara, lavora con dedizione Massimo Padova, proprietario della piccola cantina a conduzione familiare “Riofavara” con i suoi diciotto ettari di vigneti dislocati fra le contrade di Ispica, Noto e Pachino. 

Il suo progetto è frutto della passione per la vinificazione, partita dalla sperimentazione in un piccolo garage con l’ausilio di alcuni palmenti di famiglia e un magazzino di stoccaggio dismesso. 

Il 1994 è l’anno della sua prima vendemmia imbottigliata, segno della nascita di un’impresa che, ancora giovane, è profondamente legata alla Val di Noto e alla tradizione, come testimoniano le otto etichette prodotte che rievocano, anche graficamente, scorci del territorio.  

A spiccare è l’interesse per l’acidità dei vitigni reliquia, Recunu, Cutrera, Rucignola, già presenti in Sicilia prima ancora della scoperta del Marsala e poi abbandonati per finalità commerciali, che hanno ritrovato nuova vita grazie ad una “prova ben riuscita” che nel 2019 porterà all’assaggio di “N’sajar”, una bottiglia dall’autentico sapore antico. 

La produzione dei rossi verte sul Nero d’Avola DOC Eloro e Noto, fra i bianchi la DOC Moscato di Noto, il Moscato Giallo e il Grillo, con una produzione di circa 60.000 bottiglie all’anno, destinate maggiormente ai mercati internazionali (Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Nord Europa). 

Solo da pochi anni è presente  una distribuzione a livello nazionale, con una clientela fidelizzata che torna in cantina non solo per il vino. 

“Riofavara”, infatti, è anche wine relais, con tre camere in cui pernottare per coloro che desiderano vivere un’esperienza di relax a stretto contatto con il mondo vinicolo.

La chicca è la saletta degustazione, punto in cui si stringono alleanze eno-gastronomiche: mandorle tostate locali e un “Notissimo – Moscato di Noto” – al palato scorrevole e non troppo dolce- garantiscono la riuscita di un aperitivo perfetto.  

Un caffè all’azienda “Moak”

Passione ed energia anche Modica, non solo per il cioccolato: all’interno dell’azienda “Moak” si respira aria di casa, partendo proprio dall’assaggio di un caffè, come “luogo di incontro”. 

Caparbietà e tenacia trasudano dalle parole di Annalisa Spadola, direttrice Marketing, che racconta come lavorare in un’azienda così grande significhi procedere per obiettivi, sempre più grandi, sempre diversi. 

Al fianco del fratello Alessandro (CEO dell’azienda), il tour dell’azienda procede fra magazzini di stoccaggio con pallet di prodotti in partenza e vecchie macchine per l’espresso da riutilizzare. 

Si arriva poi al luogo di approdo dei container che scaricano questi grandi sacchi di caffè, arrivati in nave al porto di Pozzallo e provenienti dai paesi del Sud Africa, Etiopia, Centro America, India e Perù. 

I chicchi di arabica e robusta vengono sapientemente controllati, analizzati e scartati, per garantire l’omogeneità in fase di tostatura, processo che avviene in una sala adiacente e che prevede numerose prove di assaggio. La primissima tostatrice di Giovanni Spadola si trova proprio in questi ambienti, a rimarcare quanto chi è capace di sognare in grande, diventa grande. 

Con un occhio attentissimo all’innovazione e al benessere dei loro 150 dipendenti, l’azienda guarda con scrupolo anche alla poliedricità culturale del caffè, costruendo attorno ad esso una narrazione che spazia fra letteratura, cinema, fotografia e musica.  

Un gruppo coeso, quello di Moak, che ispira sotto ogni aspetto. 

Il fascino Barocco di Scicli

Passando dall’area industriale di Modica al centro storico di Scicli, ci si immerge nel fascino barocco di una cittadina Patrimonio UNESCO, in cui si rimane ammaliati dai toni barocchi tendenti al giallo, dalle imponenti facciate delle chiese e dal ciottolato che caratterizza la pavimentazione.  

Oltre al commissariato più famoso d’Italia, quello di Montalbano (che in realtà è la sede del Municipio), Scicli nasconde tesori in ogni viuzza, come Palazzo Beneventano, unico nella sua espressione tardo-barocca. 

La città va vissuta senza itinerari specifici, lasciandosi ispirare dalla particolarità dei piccoli locali con le insegne antiche. 

Per non rischiare di perdersi qualcosa è necessario muoversi a piedi, per cui la scelta ideale è quella di pernottare all’ “Hotel Novecento”, situato di fronte al letto del Fiume Irminio, in via Duprè, a due passi da Palazzo Spadaro e dal Museo del Costume e della Cucina. 

Questo quattro stelle rispecchia pienamente lo stile architettonico cittadino e i suoi punti forti si racchiudono nelle tre C: comodità nelle camere, spazi comuni luminosi e un cortile esterno in cui poter godere di una piacevole colazione, ricca di torte caserecce, marmellate locali e frutta fresca.

La cucina degli opposti al ristorante-pizzeria “A Varcuzza” di Donnalucata 

Spostandosi poi sul versante costiero, proprio sulla Spiaggia di Ponente a Donnalucata, è possibile fare una vera e propria esperienza gastronomica fra la terra e il mare. 

Si tratta del ristorante-pizzeria “A Varcuzza”, in cui l’atmosfera è accogliente e a fare gli onori di casa è Bartolo Drago, proprietario e restaurant manager che, oltre a occuparsi della gestione del locale, garantisce abbinamenti perfetti fra cibo e vino: complice è la deliziosa cantina a vista, frutto di una passione personale, arricchita con vini locali e internazionali. 

Alla guida della brigata in cucina c’è lo Chef Giorgio Drago, che propone un menu degustazione audace e spregiudicato, con una “cucina degli opposti” che mette in risalto ogni singolo ingrediente senza eccedere. 

Dalle ostriche con petto d’anatra alla lingua di vitello con carpaccio di seppia: la creatività autentica dello chef è rispettosa della stagionalità delle materie prime, quelle di mare reperite rigorosamente dal Mediterraneo antistante. 

Un’audacia che si estende anche alla pizza preparata da Angelo Puzzo, con le farine Petra: guai a chiamare il suo padellino “gourmet”, anche se i condimenti possono essere capesante e tartufo.  

Un itinerario nel ragusano fatto di storie di grande sacrificio e altrettanta passione, a dimostrazione di come l’eccellenza non sia un punto di arrivo, ma un costante cammino quotidiano. 

Gli Aromi
Contrada Santa Rosalia
Scicli, RG
+39 34206169781

Cantina Riofavara
Contrada Favara
Ispica, RG
+393317919139 per le degustazioni in cantina
+393803531487 Wine Relais
+393317919139  Wine Shop

Caffè Moak | Centro direzionale
Viale delle Industrie, 49-51-53
Modica, RG

A Varcuzza | Ristorante – Pizzeria
Viale della Repubblica
Donnalucata, RG
+39 331568212

Hotel Novecento
Via Duprè, 11
Scicli, RG
0932 843817