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Scenari

Vendemmia 2023 alla prova del caldo record: parlano i produttori

19 Luglio 2023
Vendemmia Vendemmia

Il caldo record di questi giorni ha acceso i riflettori sulla produzione enologica e sulle previsioni della vendemmia di quest’anno. Secondo gli esperti e i rappresentanti di diverse case vinicole di eccellenza associate a Federvini, nell’anno più caldo la vite dimostra ancora una volta la sua straordinaria resilienza climatica, resistendo alle temperature eccezionali. Un aiuto in tal senso proviene dalle abbondanti piogge che hanno caratterizzato l’ultima primavera, tra maggio e giugno, consentendo alle colture di accumulare importanti risorse idriche e di affrontare queste giornate di forte stress climatico. Un quadro non esente da rischi, attentamente monitorati dai produttori, come quello della peronospora, il fungo delle piante, che si propaga con la pioggia e che sta attaccando i vigneti del centro e sud Italia. La lotta contro la proliferazione della peronospora è stata ostacolata da terreni allagati e quindi impraticabili, alimentando la pressione del patogeno. Inoltre, gli appezzamenti abbandonati da piccoli viticoltori che non sono riusciti a gestire il fungo risultano ora come punti d’inoculo per i vigneti adiacenti. In questo contesto, emerge la necessità di gestire il vigneto ed affrontare un clima sempre meno prevedibile.

 

Walter Massa: "E' sempre il vignaiolo a fare la differenza"

“L’abbiamo portata in cantina lo scorso anno, la porteremo in cantina anche quest’anno”. Parole di Walter Massa, produttore di Monleale, in Piemonte. “Quest’anno ha piovuto molto di più rispetto allo scorso anno e la terra è ben idratata – dice – sono un po’ meno preoccupato. L’anno scorso è stata una maledizione completa. La quantità c’è e, tutto sommato, se magari prima non era una cosa buona avere tanta uva, quest’anno se gestita con intelligenza e diradata con due vendemmie a quasi maturazione terminata, puoi dare forza idrica alla pianta che può attingere riserve per nutrirsi. Bisogna saper modificare in corso d’opera la conduzione del vigneto. E’ il vignaiolo che, in casi come questi fa la differenza. E’ sempre stato così. E sarà sempre così’. Noi dobbiamo solo avere paura di due cose: le bombe d’acquea e le grandinate. Poi, quando uno applica il lavoro fatto da generazioni su un territorio con i vitigni di quel territorio, 99 su 100 vince. Magari non avremo annate da tante stelle, ma il vino lo facciamo e lo faremo buono”.

Francesco Liantonio: "A questo clima bisogna abituarsi"

“Al grande caldo più che essere preoccupati, dobbiamo abituarci”. Così Francesco Liantonio, titolare delle Cantine Torrevento, a Corato, in provincia di Bari. “Ormai ci si deve abituare a queste situazioni estreme – prosegue il produttore – Quest’anno credo che possa essere come esempio come annata che dimostra il cambiamento climatico in atto, con piogge torrenziali tra fine maggio e giugno e temperature altissime ora, oltre alla peronospora a macchia di leopardo. Il caldo deve farci preoccupare, ma credo che la situazione sarà sempre questa. Noi, però, dobbiamo reagire. Abbiamo messo in campo alcune tecniche agronomiche per tentare di mitigare la situazione, come la potatura per far coprire dalle foglie l’uva, oppure le irrigazioni di soccorso, perché in queste situazioni estreme dobbiamo adottare soluzioni estreme per salvare la pianta e l’uva. Ma mai dire mai, comunque. Un’annata di certo non positiva dal punto di vista agronomico potrebbe poi magari riservarci delle belle sorprese nel calice. Abbiamo poca produzione sulla pianta, dovuta proprio agli attacchi di calore e della peronospora, ma l’uva rimasta sta maturando bene e si potrebbero ottenere dei risultati eccezionali. Io sono fiducioso Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno”. Vediamo che succederà tra un mesetto”.

Piernicola Leone de Castris: "Preoccupati dalla peronospora"

“Le temperature superiori alla norma sono una situazione che si ripete ormai da quattro anni – ha dichiarato Piernicola Leone de Castris, Amministratore Delegato Leone de Castris – Nel 2021 abbiamo toccato i 45° gradi. Quest’anno grazie alle piogge, arriviamo con delle piante in salute e il ricco fogliame ci aiuta a gestire meglio le temperature, infatti, stiamo facendo molta attenzione a defogliare le piante per non far bruciare i grappoli. Al momento riscontriamo un ritardo nella maturazione delle uve ma c,on il caldo previsto in queste settimane prevediamo di riuscire a recuperare la maturazione. Per quanto riguarda la peronospora i disagi che sta creando sono tangibili e preoccupanti: nel nostro caso, infatti, si stima una perdita tra il 10% e il 20%. Se guardiamo, invece, alla situazione generale del Nord Salento abbiamo una situazione più severa con picchi di perdite che sia aggirano intorno al 70-80%”.

Francesco De Franco: "Trattamenti naturali in vigna per mitigare gli effetti"

“Il caldo mi preoccupa – dice Francesco De Franco, di A Vita a Cirò, in Calabria – Soprattutto per il fatto che queste temperature ci saranno per un’altra settimana. Noi siamo vicini al mare e le massime non sono altissime, ma un periodo così prolungato di afa non mi fa stare tranquillo Vedremo tra una settimana. Per fortuna le vigne hanno un’ottima riserva idrica, a differenza del 2007 che arrivò un’ondata di caldo asfissiante dopo un periodo molto siccitoso. Quest’anno le vigne hanno più risorse per resistere. Speriamo non si avverino le previsioni di temperature sui 45 gradi. Non possiamo fare le irrigazioni di soccorsos, e stiamo effettuando il trattamento del caolino, una sostanza naturale che riflette i raggi del sole e permette di abbassare la temperatura In vigna. Per il resto è ancora molto presto per fare delle previsioni. In alcune zone del fondo-valle, a causa della perospora si è perso il 70, 80 per cento del raccolto. Da noi la situazione è più tranquilla, ma c’è l’incognita della peronospora larvata che di solito esce proprio con le alte temperature. Siamo preoccupati ma cercheremo di mettere in campo tutte le nostre risorse, ovviamente per quello che è ppssibile. La Natura ha la sua forza che non sempre l’uomo può contrastare”.

Micaela Pallini: "Il caldo sta mettendo a dura prova le nostre imprese"

“Le nostre imprese sono profondamente legate ai territori e all’ambiente e guardiamo con grande attenzione ai cambiamenti climatici – dichiara Micaela Pallini, Presidente di Federvini -. I fenomeni legati al riscaldamento globale stanno mettendo a dura prova i nostri territori e le nostre imprese: se l’anno scorso il problema era la forte siccità, quest’anno le abbondanti piogge hanno favorito la Peronospora. Tutto questo ci insegna a essere sempre vigili in quanto non possiamo prevedere il clima ma sicuramente arrivare preparati permetterà alle aziende di affrontare le sfide al meglio. Inoltre, è fondamentale potenziare la ricerca scientifica ed ottenere il sostegno delle istituzioni, che soprattutto a livello europeo spesso risultano lontane dalle nostre istanze. Dal canto nostro – conclude la Pallini – l’impegno delle filiere che rappresentiamo è quello di continuare a essere, sempre più e sempre meglio, attori decisivi nella tutela dell’ ambiente, della sostenibilità e della cultura dei territori. Rimane cruciale ottenere il sostegno delle istituzioni a livello europeo e nazionale per un’ uniforme e coordinata azione di contrasto e prevenzione in occasione di situazioni climatiche imprevedibili. Il vino è un asset fondamentale della nostra cultura ed economia: per questo motivo è indispensabile che le istituzioni promuovano politiche in grado di sostenere efficacemente la crescita del comparto”.

Chiara Soldati: "Bisogna gestire la maturazione delle uve"

Secondo Chiara Soldati, Ceo La Scolca, “L’inizio della stagione è stato piovoso, con temperature inferiori alla norma e ciò ha reso possibile lo stoccaggio di buone risorse idriche rispetto al 2022. Nonostante l’improvviso rialzo delle temperature che ci fanno prevedere un inizio vendemmia per l’ultima settimana di agosto, la gestione dell’impianto fogliare e del terreno degli ultimi mesi è stata fondamentale per non disperdere risorse idriche e preservare i grappoli. Questo ci ha consentito di mantenere una maturazione in linea con la politica aziendale di produrre vini con un grado alcolico entro i 12° gradi. Infine, il caldo anomalo ci pone davanti un ulteriore sfida: il consumatore, con queste elevate temperature richiede prodotti più semplici, per questo motivo abbiamo anticipato parte della vendemmia proponendo un nuovo prodotto a 9,5° gradi”.

Ilaria Palumbo: "La perdita delle uve è disarmante"

“Anche in centro Italia – continua Ilaria Palumbo, Direttrice Generale Gotto D’Oro – la peronospora sta avendo un impatto importante sulla vite. Le piogge quotidiane per settimane, infatti, hanno impossibilitato alcuni produttori ad entrare nei vigneti ed effettuare i trattamenti necessari, favorendo quindi la proliferazione di questa malattia della vite. Le alte temperature dovrebbero rallentare la pressione definitiva dei funghi, ma resta ancora disarmante la perdita, ad oggi stimata al 30% della produzione di uva. Per quanto riguarda invece la vendemmia 2023 – dichiara la Palumbo -, appare per il momento estremamente difficile da decifrare in quanto siamo ancora distanti dalle presunte date di inizio vendemmia. Quello che possiamo desumere dal decorso degli ultimi mesi è molto variabile, in quanto tanto è dipeso dalla prontezza che hanno avuto i produttori riguardo le avversità climatiche che si sono verificate nei mesi di maggio e giugno”.