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Scenari

Vendemmia Italia 2025, previsioni a 47,4 milioni di hl e primi al mondo per produzione. Ma questa volta non è una buona notizia

10 Settembre 2025
Uva pronta per la vendemmia Uva pronta per la vendemmia

Giacenze alte nonostante due annate scarse: i numeri di una crisi strutturale

Annotate due numeri: 47,4 e 39,8. Il primo corrisponde ai milioni di ettolitri di vino che si stima verranno prodotti con la vendemmia 2025 in corso di svolgimento (+8 per cento sul 2024). Il secondo riguarda invece i milioni di ettolitri giacenti nelle cantine di tutta la Penisola al 31 luglio scorso.

Sono cifre snocciolate questa mattina nel corso di una conferenza stampa congiunta tra Ismea, Unione Italiana Vini, Assoenologi ed Ice. L’Italia, secondo questa stima e per quel che sappiamo dalla Francia, sarà come altre volte il primo produttore di vino al mondo. Ma questa volta non è un primato di cui rallegrarsi. Anzi, decisamente non è una buona notizia. Perché se è vero che le giacenze tutto sommato sono in linea con gli altri anni (39,6 milioni di ettolitri al 31 luglio 2024), è anche vero che veniamo da due annate, la 2024 e soprattutto la 2023, che hanno visto una diminuzione significativa della produzione.

Quindi, a parità o quasi di giacenze registrate un mese e mezzo fa, nel 2024 si sono prodotti tre milioni di ettolitri di vino in meno (44,0) e nel 2023 “soltanto” 38,3. Un calo enorme se paragonato al vino prodotto nel 2022 (49,8 milioni di ettolitri) e nel 2021 (ben 50,2 milioni di ettolitri).

Quindi c’è ancora tanto vino in cantina nonostante le due ultime annate siano state scarse di produzione. Segno di una crisi delle vendite. Che cozzano con previsioni che riportano la produzione a superare ben 47 milioni di ettolitri. Numeri che allarmano.

Siamo davanti a una crisi strutturale? C’è troppo vino. E ne parlavamo nel nostro magazine pubblicato nell’aprile 2024. Lamberto Frescobaldi, presidente di Uiv non ne fa un mistero. Tant’è che oggi a Roma ha affermato che “alle attuali condizioni di mercato, sarà difficile garantire la giusta remunerazione alla filiera con una vendemmia da 47,4 milioni di ettolitri. Ci troviamo a fare i conti con difficoltà che non riguardano solo l’Italia, ma tutti i Paesi produttori”. Frescobaldi invoca cambi di passo, modifiche alle leggi ed un’elasticità del comparto in funzione delle dinamiche di mercato. E ancora non sappiamo il reale impatto dei dazi Usa sull’export. Non basterà l’elasticità. Serviranno coraggio e visione.