È un messaggio forte e chiaro quello lanciato dall’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, in occasione della seconda edizione di Vinitaly and the City Calabria, il format firmato Veronafiere, che ha fatto tappa nel suggestivo scenario del parco archeologico di Sibari, nel comune di Cassano all’Ionio.
“Vinitaly and the City è un modello che unisce vino, territorio e storia. Siamo orgogliosi che sia qui, in una Calabria che si racconta, si mostra, e finalmente si fa conoscere per quello che è: una terra di straordinaria ricchezza enogastronomica, ancora troppo spesso sottovalutata, ma pronta a prendersi il suo posto tra i protagonisti del vino italiano”.
“Questa seconda edizione, rispetto alla prima, è cresciuta: è stata migliorata, potenziata e ha avuto un’attenzione istituzionale molto più forte, segno che il lavoro che stiamo facendo sta portando risultati concreti”, ha sottolineato l’assessore.
Una crescita che – ha ricordato – è merito anche di chi, spesso nell’ombra, lavora con impegno e serietà: “In Calabria ci sono tante aziende che fanno bene i compiti a casa, che non urlano ma producono qualità. Lo stesso vale per i nostri chef, che oggi sanno valorizzare come mai prima i prodotti calabresi, portando in tavola piatti straordinari”.
Gallo ha richiamato con orgoglio le radici storiche della viticoltura calabrese: “Siamo nella terra dove tremila anni fa è nata la viticoltura del mondo occidentale. Questo va ricordato a noi stessi e agli altri. Oggi abbiamo un comparto vitivinicolo ancora piccolo nei numeri – circa 16 milioni di bottiglie l’anno – ma di grande qualità. Le nostre cantine hanno dimostrato ambizione, alzando l’asticella e aprendosi al mondo, anche grazie a politiche di promozione intelligenti e mirate”.
E i numeri danno ragione alla strategia adottata: “Negli ultimi trimestri abbiamo raddoppiato l’export agroalimentare, e nel primo trimestre di quest’anno abbiamo segnato un +15%. Non parliamo di proclami, ma di risultati concreti”.
Accanto al vino, l’assessore ha voluto puntare i riflettori su un altro pilastro della filiera agroalimentare calabrese: l’olio.
“Abbiamo quasi 200 mila ettari di uliveti, siamo secondi in Italia dopo la Puglia. Questo patrimonio non può più essere lasciato indietro. È per questo che stiamo lavorando a un progetto ambizioso: ‘Sol Sud’ (Sol è il Salone di Veronafiere dedicato all’extravergine di oliva ndr) un format pensato per valorizzare l’olio extravergine calabrese, con azioni di promozione, innovazione e formazione”.
Un percorso che passerà anche da investimenti in tecnologia e cooperazione: “Serve formazione per i produttori, innovazione nei frantoi e nella coltivazione. Solo così potremo davvero far emergere il valore dell’olio calabrese nel panorama nazionale e internazionale”.
Una Calabria che cambia passo: “Risultati sì, ma con rispetto delle risorse”. Rispondendo a chi ha sollevato critiche sui costi della manifestazione, Gallo è stato netto: “Vinitaly and the City non costa due milioni, e nemmeno uno. È una manifestazione sostenibile, supportata da incassi, contributi ministeriali e, dal prossimo anno, anche da sponsor nazionali. Non siamo qui per sperperare soldi pubblici, ma per costruire qualcosa di duraturo. E i risultati li stiamo già vedendo”.
Infine, un messaggio che è anche una visione politica: “Quella calabrese è stata per anni una regione nascosta, che preferiva non esporsi. Ma oggi sta cambiando. Siamo partiti da numeri scoraggianti, ma con l’ambizione della qualità e il rispetto per le imprese, abbiamo cominciato a raccontarci in modo diverso. È questa la vera svolta”.