Ad Avola (SR) la raccolta delle mandorle si avvia alla conclusione con un bilancio in chiaroscuro: le quantità prodotte sono inferiori rispetto agli anni precedenti, ma i prezzi hanno raggiunto livelli più alti e il mercato mostra segnali di rinnovato interesse.
Secondo il presidente del Consorzio di Tutela della Mandorla di Avola, Giorgio Cappello, le condizioni iniziali della stagione – dalla piovosità alla fioritura – lasciavano prevedere una produzione in linea con le annate migliori. L’andamento climatico successivo ha invece ridotto i volumi, lasciando comunque inalterata la qualità del prodotto.
L’aspetto positivo è il prezzo in guscio, che quest’anno ha sfiorato i 3 euro al chilo, permettendo ai produttori di coprire i costi e guardare ai prossimi anni con maggiore fiducia. Cappello ha sottolineato come negli ultimi mesi sia cresciuta l’attenzione verso la Mandorla di Avola, un risultato a cui hanno contribuito anche le attività di promozione avviate dal Consorzio sotto la direzione di Francesco Midolo.
Per il presidente, il 2025 può essere considerato un anno di ripartenza, a condizione che tutta la filiera lavori a una strategia comune. La priorità, ha spiegato, è costruire un piano di medio e lungo periodo che coinvolga produttori, trasformatori, commercianti e istituzioni, così da garantire continuità produttiva, qualità costante e remunerazioni adeguate.
In questa direzione va il progetto di un accordo di filiera con un prezzo di riferimento stabile, che darebbe ai produttori la possibilità di pianificare investimenti e rafforzare la competitività del comparto.